Le giuste polemiche (e rivelatrici del ruolo sempre negato dai parlamentari o dall’entourage del ministro) della presenza di reparti dello Special Air Service (SAS) in Siria mettono, ulteriormente, in crisi l’attendibilità degli inglesi di Sua Maestà.
Infatti, come dimostrato da queste foto, del giugno scorso e mostrate solo in questi giorni, possiamo avere la testimonianza di un equipaggiamento tutt’altro che difensivo dei SAS inglesi.
Agli inglesi, che si sono trincerati dietro un “no comment” e che avevano già in passato dimostrato una certa ritrosia ad ammettere pubblicamente il loro ruolo in Siria, dichiarando di esserci, solo, ufficialmente con “il compito di addestrare i ribelli anti-Assad“, (gli stessi che, poi aver scoperto aver contribuito alla guerra in Siria), con quell’armamentario delle truppe SAS documentato dalle foto diventa difficile sostenere, ancora, tutto ciò. Ad aggravare il ruolo degli inglesi in Siria sono le affermazioni di un portavoce del Nuovo Esercito Siriano che “non ha commentato nello specifico le fotografie, ma ha riconosciuto l’assistenza ricevuta dai soldati. «Stiamo ricevendo addestramento dalle forze speciali dei nostri partner britannici e americani – ha detto alla BBC – Stiamo anche ricevendo armi ed equipaggiamento dal Pentagono così come completo supporto aereo»…“.
Come non riprendere in considerazione le affermazioni espresse da Timothy Alexander Guzman quando sosteneva che: “…“Il nemico del mio nemico è mio amico” è difficile da comprendere. La Siria è il nemico del governo Usa e delle sue organizzazioni terroristiche che ha sostenuto nel corso degli anni. In questo caso, chi è il nemico e chi è l’amico? Gli Usa non hanno un vero amico in questa lotta perché già ha quello che vuole, l’instabilità. Tutte le parti sono sacrificabili come vediamo chiaramente con gli attacchi aerei Usa diretti contro l’ISIS in Iraq. Washington ha amici in Medio Oriente, e questo sono Israele e le dittature degli stati del Golfo. La Siria è di nuovo al centro dell’attenzione. Washington è determinata a cacciare il governo Assad e creare uno stato frammentato come ha fatto in Libia. Sostenendo militarmente Israele e i suoi alleati degli stati del Golfo compresa Turchia e Giordania, gli interessi degli Usa sono assicurati. In un certo senso, è l’ordine a partire dal caos.”
MOWA
Reparti inglesi in Siria, polemiche
LONDRA – Rischiano d’imbarazzare il governo britannico alcune foto ottenute dalla Bbc, e rilanciate poi da vari siti in toni critici, che svelano la presenza di alcune pattuglie dei reparti speciali di Sua Maestà in Siria sul terreno al fianco dei ribelli dell’Esercito Libero Siriano sostenuti dagli Usa.
Le immagini, le prime del genere pubblicate nel Regno Unito, risalgono a giugno e mostrano i commando britannici in perlustrazione a bordo di un paio di veicoli pesantemente armati nella zona di Al Tanaf, attorno a una base controllata dai ribelli vicino al confine con l’Iraq. La base pare fosse stata allora appena attaccata da miliziani dell’Isis.
Fonti dell’Esercito Libero Siriano si sono limitate a confermare che Londra, come Washington, fornisce loro «addestramento» e sostegno, con «armi ed equipaggiamenti».
La Camera dei Comuni nei mesi scorsi ha dato il via libera alla partecipazione britannica ai raid anti-Isis sulla Siria, ma non al conflitto di terra. Incursioni dei reparti speciali non sono tuttavia esclusi nell’interpretazione del governo.
09/08/2016