La lotta contro il governo golpista peruviano e contro la rimozione del legittimo presidente eletto, il socialista Castillo non si ferma.
Centinaia di persone si sono radunate a Juliaca presso l’obitorio dell’ospedale Carlos Monge Medrano, dove si è svolta una veglia collettiva di fronte alle 17 vittime di lunedì, tra le quali anche il medico Marco Antonio Samillán Sanga di 31 anni, colpito a morte mentre aiutava i feriti insieme ad una brigata medica e infermieristica volontaria.
Tutte le bare presenti sono state donate da varie imprese di pompe funebri come gesto di solidarietà verso le famiglie dei manifestanti uccisi dalle forze di polizia.
Questa dimostrazione di solidarietà è stata fatta in pubblico e accolta con applausi. I proprietari delle pompe funebri hanno affermato che questa donazione è una forma di sostegno per i parenti delle vittime. Molti di loro sono venuti a partecipare alle manifestazioni da altre province del nord di Puno.
Inoltre, i membri dell’Associazione delle Onoranze Funebri hanno convenuto che questa donazione comprende anche il trasferimento al cimitero e il servizio nella cappella per i parenti. Anche il governo regionale di Puno ha annunciato che coprirà i costi, esonerà le famiglie dai pagamenti e dagli oneri di legge relativi ai medesimi funerali e ha dichiarato tre giorni di lutto regionale.
Finora si sa che 17 civili e 1 agente di polizia sono morti durante le proteste registrate solamente nella città di Juliaca, provincia di San Román.
A questi si sommano i 30 manifestanti uccisi nei giorni scorsi che portano a 48 il numero totale delle vittime.
Intanto ieri, la Procura Nazionale ha disposto l’apertura di un’istruttoria preliminare per genocidio nei confronti della Presidente della Repubblica, Dina Boluarte, del Presidente del Consiglio, dei Ministri, Alberto Otárola, del Ministro degli Interni Víctor Rojas e del ministro della Difesa Jorge Chávez.
Il provvedimento riguarda i presunti reati di genocidio, omicidio e lesioni gravi, commessi durante le manifestazioni nei mesi di dicembre 2022 e gennaio 2023 nelle regioni di Apurímac, La Libertad, Puno, Junín, Arequipa e Ayacucho.
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