Salvatore d’Albergo *
Ci rivolgiamo particolarmente a voi, perché tuttora meritevoli della fiducia di chi ha condiviso le iniziative politiche organizzate lo scorso anno, nell’intento di mettere in campo la cultura giuridica – e particolarmente costituzionalistica – per contrastare le manovre avviate da lungo tempo dai gruppi politici, prima distinti in centrodestra e centrosinistra, e a questo punto sovrappostisi nella commistione di obiettivi di revisione costituzionale contrastanti con le procedure previste dall’articolo 138, con le irrefrenabili ambizioni di passare alle nuove formule politiche di governo più autoritarie. Tali iniziative hanno suscitato speranze non vanificabili di mantenere saldo il modello costituzionale che ha sancito la legittimità della Repubblica democratica e della Costituzione di democrazia sociale, la più avanzata nell’Europa occidentale.
Il compito era, ed è, notevolmente arduo dopo il lavorio svolto dalle forze moderate al fine di scomporre lunità organica del testo costituzionale, in cui – nel susseguirsi formalmente – si intrecciano i Principi Fondamentali, la Prima Parte sui rapporti civili etico-sociali, economici e politici, e la Seconda Parte sull’ordinamento della Repubblica: sicché non si chiarirà mai abbastanza che ci si sta muovendo all’attacco della forma di governo parlamentare per poter creare le precondizioni di un’esaltazione dei principi del mercato manovrato dal sistema delle grandi imprese, contro i principi del governo dell’economia a fini sociali. Anche altre forze, già impegnati alla salvaguardia del sistema democratico, hanno avuto agio di accentuare la loro pressione sui movimenti di massa per una rivitalizzazione dei principi democratici ed un contrattacco ai principi autoritari .
Ma il tempo scorre inesorabile, e si impone un nuovo rilancio critico di quanto si è manipolato con l’indebita interferenza dello stesso capo dello Stato, munitosi a sua volta di saggi resisi disponibili a legittimare operazioni ai limiti dell’attentato alla Costituzione. Occorre quindi rientrare massicciamente in campo. Proprio in questa settimana si prospetta l’avvio di un confuso gioco delle parti, per ridurre il Senato ad un organo rispondente a criteri del tutto eterogenei rispetto a quelli che caratterizzano i compiti della Camera dei deputati, addirittura togliendo ai futuri senatori la rappresentatività popolare riconosciuta ai membri della Camera, sostituendoli con un notabilato locale eletto dai consiglieri regionali e da esponenti del variegato mondo dei comuni, sul presupposto della Simone di compiti che non concorrono all’emanazione della legislazione. E, quindi, con un totale travisamento burocratizzante di un bicameralismo privo dei motivi d’origine posti a base della scelta dell’assemblea costituente senza sottovalutare che nella disputa ancora aperta Sulla scelta di senatori elettivi secondo i principi della sovranità popolare e senatori di secondo grado, si e inserita anche lalternativa tra la previsione o meno della immunità più o meno abborracciata. In uno spirito di accentuata confusione e svalutazione di un bicameralismo che se non mantenimento dell’assetto attuale andrebbe coerentemente sostituito dal mondo camera lì si o come proposto alla costituente. Questo contatto, anche a nome di altri gruppi sempre più sensibili alla pregiudizialità di una legge di revisione cui si vogliono artatamente attribuire le responsabilità di indirizzo politico spettano alle sole maggioranze parlamentari Maria rispondono poste si you’Il magistrato fine dell’alveo costituzionale, come ben argomentato dal professor pace su il fatto quotidiano nei giorni scorsi, con questa sollecitazione ai professori prodotta e Zanardelli stile intende richiamarne il ruolo chiarificatore generale ripreso nel mese di giugno con liniziativa di Modena dovendosi sottolineare che e ricco usabile da attacco partito dal debito che il bicameralismo vigente sarebbe a carico della efficienza del Parlamento nonché del numero dei membri delle camere che oggi sta inducendo ad auspicare di ridurre a 100 i senatori e a 500 i deputati A conferma dell’incontrollabile oscillazione dei gruppi gravitanti intorno al governo con tentazione anche di rovesciarlo bloccando al tempo stesso il processo revisionista degno di ogni riserva.
1 luglio 2014 – Milano-Pisa- Firenze-Roma-Bari
*incaricato dal Comitato del Movimento Democatico Nazionale Antifascista per la Difesa e il RILANCIO della Costituzione
http://iskra.myblog.it/2011/04/03/attacco-insospettabile-alla-costituzione/