di Filippo Giuffrida
Videointervista al professor Luca Michelini, docente al Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa. Fascismo “liberista” e fascismo corporativo. Un paragone con la crisi attuale. Il mito dell’efficientismo delle istituzioni come pretesto per modificare le regole del gioco parlamentare
Nella “storia economica” del fascismo esistono due momenti: un primo periodo in cui la teoria economica fascista s’ispira al liberismo, collocabile tra il 1920 ed il 1924 ed un secondo momento, successivo al delitto Matteotti ed alle leggi razziali, in cui il fascismo si colloca in un alveo totalitarista.
Partendo da questo presupposto, il professor Luca Michelini, docente al Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa ed autore di “La fine del liberismo di sinistra, 1998-2008” e “Liberalismo, nazionalismo, fascismo” analizza la storia del Ventennio introducendo un paragone con quella della Repubblica.
Se il primissimo periodo fascista, quello delle squadracce, getta le basi per la salita al potere di Mussolini, la marcia su Roma segna la critica del sistema parlamentare, che viene accusato di essere corrotto, lento, e di non riuscire a prendere decisioni. Per questo motivo occorre correggerlo, renderlo più efficace, con la riforma della legge elettorale verso il maggioritario ed un Senato di nomina regia che non interviene del processo legislativo. L’efficienza del sistema è la scusa per procedere all’accentramento dei poteri nelle mani del Primo Ministro, potendo così – con il sostegno di insigni editorialisti ed economisti – raggiungere il Pareggio di bilancio ed aprire il Paese alla preminenza delle leggi di mercato.
Segue la delegittimazione del sindacato con i licenziamenti nel pubblico impiego e la prima ondata di privatizzazioni. L’inasprimento del regime dopo l’omicidio dell’On. Matteotti provoca il ripensamento degli economisti – Einaudi ed Albertini sono allontanati dal Corriere della Sera – e determina un radicale cambiamento della politica economica del fascismo, che dal liberismo scivolano nel totalitarismo.
Filippo Giuffrida, giornalista, Presidente ANPI Belgio, membro del Comitato Esecutivo della FIR in rappresentanza dell’ANPI
1 ottobre 2015