Con una varietà di 2.000 prodotti iraniani e 1.000 venezuelani, ha aperto a Caracas il primo ipermercato della più grande catena iraniana: Megasis. Tutti i prodotti sono arrivati un mese fa con una nave iraniana partita nonostante le minacce statunitensi che attualmente esercitano un blocco commerciale sia contro il Venezuela che contro l’Iran per creare crisi economica e danni alla popolazione.
La vicepresidente esecutiva della Repubblica venezuelana, Delcy Rodríguez, ha affermato che questo ipermercato, è il risultato di alleanze tra i settori privati di entrambi i paesi per servire il popolo venezuelano e rafforza le relazioni tra le due nazioni.
“La Repubblica islamica dell’Iran, nonostante il blocco dell’impero statunitense, è stata in grado di portare più di 2.000 prodotti della loro produzione nazionale che offre in queste strutture, dove è presente anche l’azienda agro-produttiva venezuelana con oltre 1.000 prodotti”.
La Rodríguez ha aggiunto che “Non esiste un blocco commerciale che funzioni quando la volontà dei popoli è ferma, concentrata e determinata per l’indipendenza, per la libertà e per la difesa della sovranità. Qui siamo due paesi uniti che costruiscono un mondo diverso, senza suprematismo di alcun tipo”.
Da parte sua, il viceministro dell’industria della Repubblica islamica dell’Iran, Issa Rezaei, ha sostenuto che gli accordi si sono facilmente realizzati nonostante le barriere e le sanzioni imposte.
“Noi, i paesi sanzionati, possiamo completarci a vicenda. Il Venezuela – per esempio – ha molti prodotti che l’Iran non ha e ha anche alcune esigenze che l’Iran può aiutare. Quindi possiamo lavorare insieme su una relazione complementare in cui entrambi guadagnamo”, ha detto.
In tal senso il ministro ha preannunciato che il secondo passo che l’Iran compirà sarà l’esportazione di prodotti venezuelani, tra cui: legno, minerali, frutta, caffè, tra gli altri.
L’ipermercato è solo il primo di una serie prevista come futura apertura in Venezuela, i prodotti presenti includono tutti i generi danneggiati dall’embargo: alimentare, sanitario, igiene personale, disinfezione, articoli per la casa, pneumatici auto, vestiario, giocattoli per bambini, tra gli altri.
Nel link il video del nuovo ipermercato.
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Non si è fatta attendere la risposta statunitense contraria a quella che dovrebbe essere salutata con gioia, l’apertura di un ipermercato che allevia le sofferenze di una crisi indotta dall’estero.
Michael Kozak, vice segretario degli Stati Uniti per gli affari dell’emisfero occidentale, ha detto ai giornalisti giovedì che gli Stati Uniti disapprovano l’apertura di un supermercato iraniano a Caracas e che tale evento mostra che questo è come un’alleanza tra stati “paria”.
“Sarei davvero sorpreso se il Venezuela riuscisse a ottenere molti benefici dall’Iran (…) l’Iran è solamente disposto a fare giochetti. Peraltro mi chiedo che va a fare l’Iran in Venezuela se il Venezuela non ha i soldi per comprare molte cose?”, ha detto Kozak.
In questo modo, il funzionario statunitense di alto rango ha censurato le relazioni tra Teheran e Caracas, aggiungendo che il paese persiano non sarà in grado di salvare il paese sudamericano dalla situazione in cui è entrato, sostenendo che “si pone in una situazione ancora più pericolosa quando gioca a questi giochetti”.
La realtà invece è totalmente differente da quella descritta dal funzionario statunitense.
Lo gruppo commerciale, chiamato Megasis, è guidato dall’uomo d’affari iraniano Isa Rezai, che presiede una catena di 700 supermercati in Iran. Rezai, sul suo account Twitter, ha annunciato martedì che “il nostro campo è quello commerciale e stiamo acquistando dal Venezuela prodotti come mango, ananas, caffè e legno per portarli nel suo paese”.
Megasis non è l’unico rapporto commerciale tra i due stati, la Repubblica islamica dell’Iran ha inviato a maggio cinque navi cisterna caricate con 1,53 milioni di barili di benzina e additivi per rifornire la nazione di una grave carenza di carburante dovuta al blocco delle raffinerie causato dalle sanzioni.
La sesta nave iraniana, quest’ultima carica di prodotti alimentari, è arrivata in Venezuela a giugno, nel quadro dell’alleanza strategica Teheran-Caracas.
“L’arrivo delle navi iraniane in Venezuela è una grande sconfitta per gli Stati Uniti” dichiararono entrambi i governi in quei giorni.
Le sanzioni di Washington hanno messo in pericolo la vita dei cittadini venezuelani, in particolare nel mezzo della crisi sanitaria del nuovo coronavirus, a questo proposito, il paese persiano ha anche inviato molte forniture mediche in Venezuela per contribuire alla lotta contro la pandemia nel paese bolivariano.
L’aumento delle relazioni negli ultimi mesi evidenzia un nuovo e fiorente legame tra i due paesi in contrasto con i gravi danni dell’embargo finanziario imposto loro dal governo del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
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