PORTOGALLO, 26 OTTOBRE 2013
Rossella Assanti
In migliaia le persone scese in piazza a Lisbona e in altre città del Portogallo per protestare contro le politiche di austerity prese dal Governo di centrodestra. I manifestanti hanno iniziato il loro corteo di protesta dal centro storico di Lisbona sino ad arrivare in Parlamento.
Un atto di forza, di chi non può sopportare una politica che gioca con le vite del proprio popolo. La legge finanziaria del governo di destra di Passos de Coelho include 3,2 miliardi di euro di tagli. Gli aumenti delle tasse apportati dalle due precedenti finanziarie di austerity saranno mantenuti, mentre le imposte sulle aziende saranno abbassate dal 25% al 23%. Gli stipendi dei dipendenti pubblici saranno tagliati tra il 2,5 e il 12% portando ad un risparmio di 2,8 miliardi di euro, ci saranno tagli alle pensioni per un valore complessivo di 728 milioni di euro, così come un innalzamento dell’età pensionabile da 65 a 66 anni. Circa il 3% dei lavoratori delle aziende del settore pubblico saranno licenziati, così come verranno privatizzate molte aziende statali.
Una profonda frattura economica, che a sua volta ha provocato una rilevante e comprensibile crisi sociale, alla quale il popolo sta cercando di reagire all’unanimità. Il governo di Passos de Coelho è in bilico da parecchi mesi, proprio a causa di questo scontento di massa e di una coalizione estremamente divisa. Ma il governo oltre alla ribellione della sua gente, dovrà saltare anche l’ostacolo della corte costituzionale, che negli ultimi due anni ha bollato come anticostituzionali alcune delle misure di austerity e dei tagli al bilancio. Che ci si stia avvicinando al capolinea? “Ai posteri l’ardua sentenza..”
(immagine da tribunodelpopolo.com)
26/10/2013