La pessima filosofia di vita espressa da questo Governo – che ricorda il dannunzianesimo dove la massima era il Carpe diem, secondo cui non bisognava fare previsioni a lunghissimo tempo ma al massimo, assumersi impegni a breve tempo, quindi vivere la vita come insieme di possibili ultimi giorni – deve essere combattuta con l’estrema forza della ragione dei giusti.
Infatti, i dati aggiornati dell’INPS (che leggerete qui sotto), sull’occupazione nel nostro paese rappresentano una dura realtà per l’Italia, che sbugiarda il personaggio al Governo che osa starnazzare decantando un paese in crescita e in sviluppo. Assistiamo, per contro, negli ultimi decenni, al lavoro dell’infinocchiatore (come quello del premier) non trovare, quasi mai, disoccupazone… a meno che gli si applichi il Job Act.
MOWA
Le assunzioni rallentano. Ancora corsa al voucher
di Andrea Nobili Tartaglia
Roma – Rallentano le assunzioni, aumenta il ricorso ai vaucher e crescono i licenziamenti per giusta causa. La fotografia è dell’osservatorio Inps sul precariato. Al rallentamento contribuiscono due fattori: la forte crescita che si era registrata nel 2015, anno rispetto al quale si fa oggi il confronto, e l’esaurirsi della spinta ai nuovi contratti a tempo indeterminato fornita dalla combinazione di Jobs act e decontribuzione sui nuovi assunti.
Nei primi otto mesi dell’anno, prosegue il calo delle assunzioni: in particolare i contratti fissi (-32,9%). L’Istituto di previdenza rileva che aumentano i contratti di apprendistato (+18%). Complessivamente le assunzioni, riferite ai soli datori di lavoro privati, nel periodo gennaio-agosto 2016 sono risultate 3.782.000, con una riduzione di 351.000 unità rispetto al corrispondente periodo del 2015 (-8,5%). Nel complesso delle assunzioni sono comprese anche le assunzioni stagionali (447.000). Il rallentamento delle assunzioni ha riguardato principalmente i contratti a tempo indeterminato: -395.000, pari a -32,9% rispetto ai primi otto mesi del 2015.
L’Inps sottolinea che “il calo va considerato in relazione al forte incremento delle assunzioni a tempo indeterminato registrato nel 2015, anno in cui potevano beneficiare dell’abbattimento integrale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per un periodo di tre anni. Analoghe considerazioni possono essere sviluppate per la contrazione del flusso di trasformazioni a tempo indeterminato (-35,4%)”.
Per i contratti a tempo determinato, nei primi otto mesi del 2016, si registrano 2.385.000 assunzioni, in aumento sia sul 2015 (+2,5%), sia sul 2014 (+5,5%). Per i contratti in apprendistato si osserva una crescita, rispetto all’analogo periodo del 2015, del 18,0%.
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I contratti stagionali invece registrano una riduzione del 7,4%. In relazione all’analogo periodo del 2015, le cessazioni nel complesso, comprensive anche dei rapporti di lavoro stagionale, risultano diminuite del 7,3%. La riduzione è più consistente per i contratti a tempo indeterminato (-8,3%) che per quelli a tempo determinato (-5,2%).
E’ ANCORA BOOM DEI BUONI LAVORO
Nel periodo gennaio-agosto 2016 sono stati venduti 96,6 milioni di voucher destinati al pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio, del valore nominale di 10 euro, con un incremento, rispetto ai primi otto mesi del 2015, pari al 35,9%. Nei primi otto mesi del 2015, la crescita dell’utilizzo dei voucher, rispetto al 2014, era stata pari al 71,3%.
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AUMENTANO I LICENZIAMENTI PER GIUSTA CAUSA
Nei primi 8 mesi del 2016 ci sono stati 10.207 licenziamenti per giusta causa in più, con un balzo del 28,3% rispetto allo stesso periodo del 2015. Nei confronti del 2014 se ne sono registrati 11.020 in più, pari al +31,3%. In assoluto i “licenziamenti per giusta causa o giustificato motivo soggettivo” sono stati pari a 46.255 tra gennaio e agosto del 2016, 36.048 nel 2015 e 35.235 nel 2014.
Frenano i contratti stabili: sono stati 53.303 in più, con un tonfo dell’89% rispetto allo stesso periodo del 2015. Pesa la riduzione degli incentivi per le assunzioni. Nei primi otto mesi dell’anno i datori di lavoro privati hanno stipulato 805.168 contratti a tempo indeterminato, 200.208 trasformazioni a tempo indeterminato e 54.458 apprendisti trasformati a tempo indeterminato, mentre le cessazioni sono state 1.006.531, per un saldo positivo di 53.303 unità. Il numero è inferiore dell’88,6% rispetto al saldo positivo di 465.800 contratti stabili registrato nello stesso periodo del 2015. Il saldo 2016 è inferiore anche a quello 2014, pari a +104.099. (AGI)
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