Cronaca della conferenza stampa sul tema “Le forze armate della Federazione Russa nella lotta contro il terrorismo internazionale. Nuovi dati”
Appello ai giornalisti “Sconfiggete la peste del nostro secolo”
Infine il viceministro della Difesa Antonov ha rivolto un appello ai giornalisti:
“Vi abbiamo presentato dei fatti che possono essere usati come autentiche prove all’interno di indagini giornalistiche. Noi continueremo a combattere l’ISIS e distruggere le sue fonti di sussistenza in Siria. Voi aiutateci a farlo al di fuori dei confini siriani. Aiutateci a sconfiggere questa peste del nostro secolo”.
Erdogan mente sapendo di mentire
Erdogan? Non ammetterebbe la colpa neanche se gli coprissero la faccia col petrolio — Anatoliy Antonov.
La Russia ha distrutto 32 siti e 11 stabilimenti di lavorazione del petrolio dell’ISIS in due mesi
“L’aviazione russa colpisce i luoghi dove viene conservato e trasformato il petrolio dell’ISIS. In due mesi, come conseguenza degli attacchi russi sono stati distrutti 32 siti di lavorazione del petrolio, 11 stabilimenti e 23 stazioni di estrazione. Sono state distrutte 1080 autocisterne impegnate nel trasporto di petrolio al di fuori dei confini siriani. Questo ha permesso di dimezzare il volume di petrolio estratto illegalmente dall’ISIS in Siria” — ha specificato il viceministro della difesa russo Antonov.
Il cinismo della Turchia non conosce limite
In Turchia i giornalisti che hanno dimostrato il traffico di petrolio trafugato dall’ISIS sottoforma di convogli umanitari, sono stati arrestati. La Turchia si è introdotta in un paese esterno e lo sta depredando. Se i padroni disturbano, bisogna eliminarli. Compreso chi li aiuta. Dall’attacco dei turchi morti i nostri soldati.
Le dimmissioni di Erdogan non sono il nostro obiettivo. Il nostro obiettivo è fermare il finanziamento dei terroristi. Nessuno in Occidente si interessa del perchè il figlio di Erdogan sia a capo della compagnia che gestisce la vendita di petrolio dai porti turchi? Del resto questi affari possono essere affidati solo a persone di propria conoscenza. La verità non si nasconde.
Il petrolio trafugato in Siria ritorna sottoforma di armi
Il petrolio estratto illegalmente dall’ISIS ritorna in Siria, sottoforma di armi, mezzi e uomini. Nel corso dell’ultimo mese sono arrivati in Siria dalla Turchia circa 2500 uomini armati.
Cifre, non promesse
Noi non abbiamo osservato attacchi della coalizione USA sugli impianti di estrazioni controllati dall’ISIS. Attualmente ogni giorno l’ISIS dispone di 8500 mezzi che trasportano 2000 barili di petrolio.
Un traffico continuo
Dopo gli attacchi dell’aviazione russe la quantità di cisterne di petrolio che ogni giorno si muovono dalla Siria alla Turchia è diminuita. In una foto del mese di agosto sono state contate 1822 autocisterne in attesa di varcare il confine. Il petrolio illegalmente estratto in Siria arriva alle raffinerie di Batman a 20 km dal confine.
Ecco le rotte del petrolio rubato dall’ISIS
Il generale Sergey Rudskoy presenta le rotte del traffico del petrolio rubato dall’ISIS.
La Turchia è complice dell’ISIS
Oggi vi dimostreremo come il punto di destinazione del petrolio rubato all’ISIS è la Turchia. Secondo i dati di cui siamo in possesso le massime autorità turche sono colluse in questo traffico. Dalla vendita di petrolio il Califfato incassa non meno di 3 milioni di dollari al giorno. Dopo i nostri attacchi questo valore è diminuito a 1,5 milioni di dollari al giorno. Una serie di paesi e in primis la Turchia sono coinvolte in affari con i terroristi.
Alla conferenza stampa prende per primo la parola il viceministro della Difesa russo Anatoliy Antonov
Il terrorismo si può combattere e vincere. Per la vittoria sull’ISIS occorre attaccare le sorgenti dei loro finanziamenti, come ha detto più volte il presidente russo Putin. Il terrorismo senza soldi è come una bestia senza denti.