Sono già decine i morti, centinaia i desaparecidos e migliaia i feriti della sanguinosa repressione con cui si cerca di far tacere la protesta popolare in Cile. Il presidente Sebastián Piñera ha mandato i militari a pattugliare le strade e ha decretato il coprifuoco a Santiago e in altre città. “Siamo in guerra contro un nemico potente e implacabile, che è disposto a utilizzare una violenza senza limiti”, ha detto il capo dello Stato. Il “nemico potente” è costituito da una popolazione disarmata, che ha in prima fila studenti e studentesse e che scende in piazza solo per farsi ascoltare. Contro di loro, per la prima volta dalla fine della dittatura, vengono schierate le forze armate.
A provocare la rivolta è stato l’ennesimo rincaro del biglietto della metropolitana di Santiago (già più costosa della metro di New York). Ma la protesta si è estesa al resto del paese e la gente ha sfidato il coprifuoco e le camionette dell’esercito per manifestare il suo rifiuto a una situazione economica che condanna la maggior parte della popolazione a lottare per la sopravvivenza.
Secondo uno studio della Banca Mondiale il Cile è, insieme al Ruanda, uno degli otto paesi al mondo in cui la disuguaglianza tra i cittadini è più forte. Gli anni di governo “democratico” non hanno intaccato questo stato di cose, non hanno modificato la Costituzione ereditata dalla dittatura e non hanno cambiato il modello ultraneoliberista impiantato da Pinochet. L’acqua, la sanità, l’istruzione, la sicurezza sociale, il trasporto, l’alloggio: tutto è privatizzato e per avere accesso a questi beni fondamentali le famiglie sono costrette a indebitarsi pesantemente.
Dall’altra parte c’è una minoranza privilegiata che si appropria della stragrande maggioranza delle risorse nazionali e una classe politica che riesce ad approvare solo aumenti del proprio appannaggio. Solo due esempi: il presidente del Senato guadagna più del re di Spagna e la “pensione” degli ex capi di Stato è superiore a quella degli ex presidenti statunitensi.
Di fronte a una tale situazione siamo a fianco della popolazione che lotta per il diritto all’acqua, alla salute, all’istruzione e chiede a gran voce le dimissioni del presidente Piñera.
Per questo vi invitiamo a un
PRESIDIO IN SOLIDARIETà CON IL POPOLO CILENO
lunedì 28 ottobre alle ore 18
sotto il Consolato del Cile
Convoca Alpiandes
Aderiscono:
Agenzia Stampa Pressenza,
ANPI Provinciale Milano,
ANPI Barona Milano ,
Associazione 24 marzo Onlus,
Ass. Baia del Re,
Associazione Culturale Coro Hispano- Americano di Milano,
ADIF – Associazione Diritti e Frontiere,
Ass. Buen Vivir,
Ass. AGEDO,
Ass. di Amicizia Italia-Cuba circoli di Cremona e di Milano,
è viva Milano,
Ass. Italia-Nicaragua,
Ass. Kairos,
Ass. Latinoamericana Cremona,
Ass. Peppino Impastato e Adriana Castelli Milano,
Ass. Proficua, Attac Milano,
Camera del Lavoro di Milano, Centro Puecher,
CGIL Milano, Collettivo Kasciavìt,
Marielle Franco – Donne Latine Femministe Antifasciste di Milano,
Berta Vive Comitato Milano,
Comitato per la liberazione di Leonard Peltier,
Comunicar con todos los acentos,
Costituzionebenicomuni,
Fiom Cgil Milano,
Gruppo Consiliare Milano Progressista,
LAICA Libera Ass. Italo Catalana Antifascista,
Memoria Antifascista,
Milano in Comune,
Osservatorio Solidarietà,
Partito della Rifondazione Comunista PRC Federazione di Milano,
Partito Comunista Italiano Milano,
Partito Umanista,
Possibile Milano,
Redazione Lotta Contimia,
Rete della Conoscenza,
Rete Milano senza Frontiere,
Rosso Si Spera Associazione Sociale,
Sinistra Anticapitalista Milano,
Sinistra Italiana – Milano, Todo Cambia
Tratto da: https://www.facebook.com/events/422899301707797/