Contrariamente a qualche incomprensibile “sciocco” che attacca i lavoratori dei taxi dove “spaccia” informazioni e termini errati come nel caso di Marco Ponti su Arcipelago Milano in cui arriva, addirittura, ad affermare: “… Le licenze hanno raggiunto valori rilevanti nel “mercato secondario”, che è consentito. Tale valore è espressione diretta della rendita di monopolio che si genera nel settore. …” senza spiegare che il termine “monopolio“, in realtà, significa “forma di mercato in cui l’intera offerta è concentrata nelle mani di un solo venditore, il quale di conseguenza può esercitare un influsso sull’andamento del prezzo manovrando la quantità in vendita“.
Vista la definizione di monopolio della Garzantina si possono considerare i taxisti dei monopolisti o, invece, quel termine dovrebbe essere attribuito (se il Comune di Milano lascia passare queste scelte) all’altro cioè Uber?
La lotta dei taxisti è emblematica perché è il tipico caso delle dinamiche del capitalismo dove la concentrazione delle ricchezza vorrebbe essere convogliata nelle mani di pochi ed i piccoli soccombono andando alle sue “dipendenze” o espulsi dal sistema stesso.
Esempi in questo senso sono diversi e vanno dagli artigiani alle piccole o medie imprese per andare a favore di chi detiene proprietà monopolistiche o corporate. Ecco uno dei motivi del perché i comunisti comprendono la lotta dei lavoratori dei taxi e non si schierano con il grande capitale.
La proletarizzazione dei lavoratori dei taxi è, ribadisco, la stessa degli operai di una fabbrica che cerca di salvarla dai pessimi investimenti del padrone.
MOWA
Per i media della comunicazione:
Il Consiglio di Federazione professionale di Taxi a Madrid
Dopo l’Assemblea Generale Straordinaria della Federazione Professionale Taxi tenutasi il giorno 31 maggio 2014 alle 10:30, vi informiamo in relazione alle manifestazioni convocate a livello nazionale ed europeo per il prossimo 11 giugno 2014.
L’Assemblea della Federazione Professionale Taxi, forte di una maggioranza schiacciante di consensi, sostiene la manifestazione organizzata dalla Organizzazione Nazionale del Taxi (CTE, FEDETAXI, UNALT) nel settore a Madrid e proclama il fermo di categoria di 24 ore, e un’assemblea aperta per il pomeriggio dello stesso giorno 11 giugno 2014, dove discutere e pianificare le misure di pressione e le manifestazioni che dovranno proseguire oltre tale data, se il governo non darà una diretta, forte e inequivocabile risposta al divieto di impiego di Centrali di Prenotazioni e intermediazione di trasporto tramite le applicazioni digitali come Uber, che infrangono la legge sui trasporti, così come qualsiasi veicolo potrebbe (ora a accade a Barcellona, Milano, Amburgo, Londra, Parigi, ecc.) svolgere un lavoro di trasporto senza la necessaria abilitazione, costituendo una frode economica in un settore già legalmente regolamentato.
Questa piattaforma (Uber) consente a veicoli privi assicurazione di responsabilità civile sottraendosi alla responsabilità sulla sicurezza sociale senza contribuire alle finanze pubbliche, di svolgere illecita concorrenza a forme legalmente riconosciute di trasporto pubblico.
Cordialmente,
Julio García Sanz
Presidente Federazione Professionale Taxi di Madrid
31 maggio 2014.