Interrogazione a risposta in Commissione
Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale – Per sapere – premesso che:
la campagna vaccinale avviata il 23 dicembre dal Ministero della Salute israeliano sta ottenendo vasti riconoscimenti, essendo Israele lo Stato che, in termini percentuali sulla popolazione, vanta finora la maggiore copertura vaccinale: alla data odierna, ha infatti somministrato dosi a più di un terzo della sua popolazione di 9,3 milioni di abitanti, compresi gli abitanti (circa 600.000) delle colonie in Cisgiordania e compresi gli arabi israeliani e i palestinesi di Gerusalemme Est, e ha fornito 2.000 dosi del vaccino Moderna all’Autorità Nazionale Palestinese (Anp) all’inizio di febbraio, consentendole di iniziare a vaccinare gli operatori sanitari;
da questa campagna di vaccinazione sono però esclusi i palestinesi che vivono nei territori occupati e, nonostante da settimane si susseguano gli appelli delle associazioni per i diritti umani, a tutt’oggi i quasi 5 milioni di palestinesi di Cisgiordania e Gaza, che vivono di fatto sotto il controllo militare israeliano, rimangono ancora senza possibilità di essere vaccinati;
secondo l’articolo 56 della Quarta Convenzione di Ginevra il Governo di Israele ha il dovere, nei territori che occupa, di “assicurare e mantenere le strutture e i servizi medici e ospedalieri, la salute pubblica e l’igiene con particolare riferimento all’adozione e all’applicazione delle misure di profilassi e di prevenzione necessarie per combattere la diffusione di malattie contagiose e di epidemie”;
a tutt’oggi, per quanto a conoscenza degli interroganti, Israele non garantirebbe che i palestinesi sotto occupazione in Cisgiordania e Gaza avranno accesso nell’immediato futuro ai vaccini disponibili;
il numero totale di infezioni da coronavirus nei territori occupati, aggiornato al 17 febbraio, ha raggiunto 192.791, con 2.147 morti. Gaza ha confermato 53.871 casi e 538 morti. Le infezioni e i decessi sono aumentati costantemente nelle ultime settimane;
secondo gli esperti Onu, i vaccini ordinati autonomamente dall’Autorità Palestinese potrebbero essere consegnati soltanto fra molte settimane;
l’Anp è infatti inserita nel programma Covax dell’Oms per i Paesi in via di sviluppo, che dovrebbe fornire 400mila dosi di AstraZeneca, ma i tempi non sono ancora definiti;
per il trasferimento dei futuri lotti dall’Anp a Gaza, servirà inoltre sempre il permesso di Israele;
il Governo di Israele, l’Autorità Palestinese, e le autorità di Gaza, devono coordinarsi efficacemente, lasciando da parte qualsivoglia considerazione di natura politica, al fine di fornire gratuitamente e senza discriminazioni i vaccini per il Covid-19;
quali azioni intenda intraprendere il governo, nei consessi bilaterali con Israele, così come in quelli internazionali ed europei, affinché venga garantito, in ossequio all’articolo 56 della Quarta convenzione di Ginevra, che i vaccini siano rapidamente distribuiti alla popolazione palestinese sotto il suo controllo e venga rimosso ogni blocco nei confronti della Striscia di Gaza che impedisca il pieno funzionamento del sistema sanitario locale.
Laura Boldrini
Yara Ehm
Stefano Fassina
Erasmo Palazzotto