di Pino Neri
Continua senza soste la campagna contro Raffaele Russo (Pdl) condotta dal comitato di lotta cassintegrati e licenziati Fiat.
Si chiamano Mimmo Mignano, Rosario Monda, Marco Cusano, Antonio Montella. Sono operai della Fiat di Pomigliano spediti nel reparto logistico di Nola, che non funziona da quando è stato realizzato, nel 2009.
Da allora sono stati messi tutti in cassa integrazione. Tranne uno, Mignano, 49 anni, che è stato licenziato anni fa dopo aver manifestato, striscione in pugno, contro la Fiat, nella concessionaria di corso Meridionale, la principale filiale di Napoli. Il suo caso è ora in discussione al tribunale di Nola. Intanto i leader locali del comitato di lotta cassintegrati e licenziati Fiat hanno dichiarato guerra al sindaco di Pomigliano, Raffaele Russo, il berlusconiano che alle elezioni del 2010 riuscì a espugnare questa roccaforte del centrosinistra grazie alla malapolitica che aveva caratterizzato il Pd negli anni del suo lungo potere locale. Adesso però gli operai della sinistra extraparlamentare puntano alla conquista di quello che potrebbe diventare il primo centro sociale del territorio metalmeccanico: una piccola sede distaccata del comune.
Si trova in una zona strategica, accanto al parco pubblico e vicinissima agli svincoli dell’asse mediano. Il locale, un paio di stanze, è abbandonato da anni. Ma Russo non vuole cedere. Subito dopo la prima occupazione da parte dei Cobas, venerdì scorso, lo ha fatto sigillare dai vigili urbani. Ma oggi gli attivisti dei comitati di base daranno il via alla controffensiva. Hanno stampato un manifesto che nel primo pomeriggio tappezzerà la zona universitaria di Napoli. Il titolo del messaggio murale è più che lampante: “Quel sindaco di Pomigliano è un fascista”. “Più tardi tappezzeremo anche Pomigliano con lo stesso manifesto”, avverte Mignano.
Il comitato di lotta vuole organizzare una manifestazione per sabato prossimo, proprio davanti all’immobile conteso. Mignano e compagni stanno invitando anche i migliori cantanti e musicisti napoletani. E’ una vicenda dagli esiti imprevedibili.
21/05/2013