di Giulio Cavalli
Guardate bene questa foto. L’ha pubblicata, tutto soddisfatto, il senatore della Lega Nord Paolo Arrigoni sul suo profilo Instagram su cui campeggia come copertina la foto sua e dei suoi festosi compagni che indossano la maglietta IO STO CON SALVINI.
Per molti leghisti l’indagine contro il ministro dell’interno sul caso Diciotti è un attacco dei poteri forti e quindi hanno pensato bene, a proposito di rispetto dei poteri dello Stato, di ingaggiare una battaglia a suon di propaganda con bandiere, magliette, e gazebo nelle piazze.
Peccato che tra le foto ne appare una, poi prontamente cancellata, che risale alle 14 circa e che riprende due poliziotti in divisa (presumibilmente in servizio) che firmano al gazebo leghista ed è lo stesso Arrigoni che esulta scrivendo nella didascalia: Nelle #Marche anche gli agenti di Polizia firmano per sostenere il Ministro dell’Interno #Salvini. Fantastico! #Salvininonmollare.
La legge (quella di cui si occupa Salvini) e se ci pensate questo episodio fa il paio con le divise allegramente sfoggiate da un ministro dell’interno come se fossero ammennicoli utili per lanciare idea di sicurezza. E invece Salvini dovrebbe occuparsi di governare la legge, più che rappresentarla.