Una mostra alla Biblioteca Valvassori Peroni racconta in modo coinvolgente e innovativo il disastro avvenuto nella nota miniera del Belgio in cui persero la vita 262 persone
Fabrizio Ternelli
8 agosto 1956: sembra una mattina come tante nella miniera di carbone del Bois du Cazier, a Marcinelle, in Belgio, ma all’improvviso una nuvola nera si alza verso il cielo. È l’inizio della tragedia. Il fumo di un incendio toglie il respiro a 275 minatori scesi nelle gallerie. I soccorritori impiegano dieci minuti ad arrivare. I tentativi di salvataggio sono intralciati da problemi tecnici. Solo 13 persone rivedono la luce. Per gli altri 262 uomini, di cui 136 italiani, è la fine.
Quell’impressionante disastro viene ricordato alla Biblioteca Valvassori Peroni (tel. 0288465905) con la mostra “Marcinelle 1956 – Memoria da condividere” che proseguirà fino al 15 febbraio. L’esposizione è opera del collettivo “Illustrapics”, di cui fanno parte Valeria Frustaci, Federica Gagliardo, Silvia Cancelmo, Alessandra Manfredi. Le autrici raccontano la disgrazia con quattro storie illustrate.
“Il progetto nasce da un’idea di Giovanna Frisoli, nostra ex docente di cinema e fumetto presso la Scuola Arte & Messaggio”, dice Alessandra Manfredi. “Far rivivere qualcosa che è accaduto più di cinquant’anni fa attraverso un linguaggio visivo accessibile anche ai più giovani ci è sembrato davvero stimolante e abbiamo notato subito non pochi punti di connessione con le vicende attuali. Basti pensare alle difficoltà nel mondo del lavoro, alla sicurezza dei lavoratori, al tema dell’immigrazione e dell’emigrazione.
Ognuna di noi ha cercato di interpretare aspetti differenti dell’incidente, scegliendo vari punti di vista per la narrazione: un bambino a cui il nonno racconta che cosa è successo tanti anni prima, oppure una famiglia intera di fronte ai disagi dovuti alla vita in un paese straniero.
Per realizzare il nostro lavoro ci siamo documentate mediante varie fonti: dalle testimonianze alle ricerche in biblioteca o sul web. Siamo anche andate a visitare la miniera per vedere coi nostri occhi il luogo della sciagura”.
Sono nate così le storie di questa esposizione, narrate in modo insolito e con stili diversi: Federica ha utilizzato il collage, Valeria le tecniche digitali, Silvia le matite e il computer, Alessandra la grafite, l’acrilico e altro. Scelte particolari per rievocare con espressioni nuove e sensibilità moderna la disgrazia di Marcinelle.
“Illustrapics”, aggiunge infine Alessandra, “è un collettivo formato per ora da noi quattro, ma lo consideriamo aperto: chiunque può farne parte, proponendo un progetto o realizzando illustrazioni”.
04/02/2014