Invito alla diffusione. iskrae
Siamo arrivati al settimo ciclo delle lezioni antimafia della Scuola di formazione A. Caponnetto, un progetto che abbiamo avviato con Radio popolare fin dal 2017.
In questi anni è cresciuto un vento nuovo nelle scuole e nelle università. Da queste ultime in particolare si è sviluppata una nuova leva di studiosi, ricercatori, giornalisti, operatori nel sociale che costituiscono quel nuovo esercito di cittadini che invocava il generale dalla Chiesa quando nel 1982, invitato al Don Bosco e al Gonzaga di Palermo, parlava di partecipazione e responsabilità e, isolato nelle istituzioni, invocava: ”Giovani, siate il mio esercito, contro le droghe, le raccomandazioni e le clientele…”
Antonino Caponnetto trasformò quella frase di dolore: “È finito tutto” in un impegno che per undici anni lo portò in più di mille scuole a parlare di valori, di memoria e Costituzione, e questo fino ai suoi ultimi giorni di vita.
Seguendo il suo messaggio e il suo esempio sono nate le nostre lezioni antimafia e nei nostri siti e in quelli di Radio popolare si trovano video e podcast che in parte riflettono e rappresentano la storia milanese di impegno e di approfondimento, di percorsi e ponti culturali con Palermo e la Calabria. Grande stimolo a questo lavoro è venuto da quella straordinaria ribellione dei ragazzi e degli insegnanti in appoggio alle denunce di Denis Cosco, la giovanissima figlia di Lea Garofalo, e a partire dalla rivoluzione culturale prodotta dalle tesi di laurea e di dottorato e dalle ricerche sulla presenza, diffusa e ignorata, del fenomeno mafioso nel territorio del nord Italia.
Quest’anno la giornata nazionale di Libera, della memoria delle vittime innocenti di mafia, si terrà a Milano. Centinaia di familiari con la loro presenza testimonieranno la grande anomalia italiana, di mille e più morti innocenti, per mano della mafia, e nello stesso tempo indicheranno che è possibile cambiare e mettere fine ai condizionamenti delle mafie.
La scuola di formazione A. Caponnetto ha voluto accompagnare e valorizzare questo grande appuntamento predisponendo sei incontri in presenza dedicati a storie di mafia e antimafia milanesi, storie meno conosciute di donne e uomini, vittime di quelle regole e quella cultura di clan, familista e sessista sostenuta dall’esercizio di una violenza inaudita.
Emerge nella ricerca su queste storie, accanto al male degli aguzzini, l’umanità della ribellione e della testimonianza, la bellezza del bene, perseguito anche con sacrifici e senso del dovere. Tra queste storie spicca anche quella di un gruppo di cittadine e cittadini che trasforma la violenza dell’incendio del centro sportivo di Affori in una grande e bella occasione di impegno culturale con i ragazzini delle scuole medie inferiori. Ed è a partire da questi esempi che affermiamo, in linea con la manifestazione di Libera, che “è possibile…!”