Sotto uno straordinario video del 2012 di Saverio Tommasi dove, con “scanzonata” innocenza, chiede ai partecipanti del convegno delle 757 logge italiane del Grande Oriente cosa fosse la massoneria e… Ascoltate le “intelligenti” risposte degli astanti.
Un concentrato di retrograde banalità, luoghi comuni per non dire antistoriche idee di cosa sia successo nel nostro Paese. Dice bene Tommasi del massone, Gustavo Raffi, il quale “si candida a “cambiare la storia”, “Raffi è un tipo che risponde solo alle domande (domande?) della Rai, lo vedrete nel video” e che si nega alla più semplice delle domande dell’ideatore del video: “Perché un giovane dovrebbe iscriversi alla massoneria?” D’altronde, cosa ci si poteva aspettare che confermassero di essere il calco, l’essenza delle varie P2, P3 e P4… che hanno una torbidissima storia di malaffare (e non solo) e con problemi giudiziari. Oppure, parlare delle ingerenze nei vari Stati.
Le massonerie, che molti si ostinano a considerare benefattrici e non pericolose sono, invece, squallide organizzazioni dedite nella storia l’aver fatto virtù il sistema delle raccomandazioni (loro lo chiamano “aiuto ai fratelli“), e che hanno contribuito a peggiorare le condizioni di vita di molte persone perbene e delle stesse regole di eguaglianza.
Persone perbene penalizzate e che avrebbero avuto diritto a quel posto di lavoro se non ci fosse stato, invece, quell’aiutino al “fratello” che ha by-passato tutte le norme del buon senso e che ci hanno consegnato medici, avvocati, professori, giornalisti… scarsi o mediocri.
Massonerie che sono state inquinatrici della politica e di politici con sistemi poco ortodossi pur di conservare posti di rilievo nelle maglie del potere.
D’altronde, è sufficiente ascoltare cosa pensano dell’altro sesso per farsene una ragione, di quanto siano “evoluti” e come rispondano nel merito: “io non cucio a macchina ma non per questo mi sento defraudato di un diritto“. Sic! Quanta ragione aveva da vendere Antonio Gramsci quando parlava dei massoni che si fanno autopromozione sostenendo di non parlare nelle logge di politica, in questo caso citava il signor Bevione, che attaccava la politica del Partito socialista: “L’apoliticismo del messere è un quid mutabile col mutare della «posizione» del nostro onorevole che, dopo la non lontana campagna contro la massoneria, adesso scrive per la massoneria. Proprio come il suo patriottismo“.
MOWA