C’è chi obbedisce alla loggia e chi alla Repubblica di cui è alto funzionario. Ma non si può. Una legge regionale pone la questione e…
di Antonio Amorosi
Massoneria sì, massoneria no.
Bisogna essere “obbedienti” alla Repubblica, se si è funzionari dello Stato. Ma se si è massoni accade che…
“Sono proibite le associazioni segrete”, recita l’articolo 18 della Costituzione del Belpaese. Ma in Italia, in larga parte, restano segreti i nomi degli affiliati a queste associazioni. Ecco l’aspetto rilevante.
Lo scorso 4 ottobre, la Regione Sicilia approva una legge sulla massoneria che obbliga gli eletti nell’Ente, “entro 45 giorni dall’insediamento”, a depositare una dichiarazione “anche negativa” sull’eventuale appartenenza “a qualunque titolo ad associazioni massoniche e similari che creino vincoli gerarchici, solidaristici e di obbedienza”.
Proposta dal presidente della Commissione regionale Antimafia Claudio Fava (Mdp) è stata approvata ma ha ricevuto i pareri contrari di FdI e Udc che l’hanno considerata “ingiusta, iniqua e discriminatoria” e da contrastare “con tutti i mezzi possibili”, anche con un ricorso alla Consulta.
“Liberté, Egalité, Fraternité”, verrebbe da dire. La fratellanza è l’elemento cardine della massoneria. Il motto della rivoluzione francese è un emblema massonico, così come la rivoluzione americana né è un frutto (53 dei 56 padri costituenti americani erano massoni). La massoneria ha fatto entrambe, così come l’Unità d’Italia. Cavour, Mazzini e Garibaldi erano massoni. Fratellanza. “Fratelli d’Italia” viene da lì. Fratellanza e obbedienza, quella che devono seguire gli appartenenti.
Massoni sono stati i vertici del nostro Stato, lo sono politici potenti, viventi e non. La stessa Unione Europea è una creazione massonica. E sono tante le logge con orientamenti culturali e politici diversi. Ma molte volte gli elementi pur alti dei principi vengono superati dalla fattualità di valori ben più terreni.
Un giudizio negativo sulla legge siciliana è stato espresso sia da Stefano Bisi, gran maestro della Grande Oriente d’Italia (che conterebbe sui 23.000 iscritti), sia dal gran maestro della Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori Antichi Liberi Accettati Muratori Antonio Binni. Le due grandi logge italiane.
E’ stato presentato ricorso alla Corte costituzionale contro la legge da due membri dell’Ars, Antonio Catalfamo (Fratelli d’Italia) ed Eleonora Lo Curto (Udc), insigniti il 5 aprile dal Grande Oriente della massima onorificenza attribuisce ai non massoni che si siano distinti per il loro impegno sociale, civile e culturale.
Il ricorso è arrivato anche all’Ue, grazie ad un cittadino che ha interessato il vertice europeo per una violazione presunta di articoli della Costituzione italiana. L’Unione europea l’ha accolto.
Claudio Fava ad Affaritaliani: “Non c’è alcun attentato alla libertà. C’è solo una questione di trasparenza. La massoneria ed associazioni similari prevedono obblighi di obbedienza e riservatezza, ma questi, come confermano sentenze della Corte Costituzionale, violano alcuni obblighi previsti della Costituzione in capo ai funzionari pubblici, ai titolari di pubblico servizio, militari e magistrati che devono obbedienza solo alle leggi della Repubblica. E’ importante che chi decide di aderire ad una loggia massonica, o avente caratteristica di riservatezza come una loggia, una volta eletto o nominato in un ente locale lo comunichi. Un obbligo del genere, anche se non formalizzato in una legge, esiste già da molto tempo per i magistrati.”
Qual è la ratio della legge?
“Come sui magistrati. Non si impedisce ad un magistrato di esercitare la sua libertà di espressione ma essendoci un elemento di contraddizione nella doppia obbedienza questa può essere considerata rilevante per chi ha avuto un mandato istituzionale, quindi andrebbe dichiarata”.
E’ un concetto che dovrebbe valere anche a livello nazionale?
“Ho presentato una legge da parlamentare nel 2017. Il testo è ancora lì.”
9 aprile 2019