E la banda della bolletta
di Saverio Lodato
Tutti sanno che da quest’anno il canone Rai si paga… pagando la bolletta dell’energia elettrica. E non è un gioco di parole: una voce apposita è stata inserita per garantire allo Stato un introito sicuro, visto che in passato molti contribuenti scappavano dalle maglie larghe dei “bollettini” appositi, anche in considerazione del fatto che questa Rai, così com’è, a molti fa un po’ troppo schifo per doverla anche pagare.
Ma queste sono “opinioni critiche” delle quali il fisco non può – e giustamente – tenere conto. Ora, però, si da il caso che noi, dall’inizio dell’estate, abbiamo avviato la richiesta per cambiare il nostro fornitore di energia perché molte cose del vecchio non ci convincevano, e nella speranza che il nuovo (parliamo sempre di gestori) si riveli un tantino più trasparente. Bene.
Quando ci è arrivata la prima bolletta del bimestre luglio-agosto (nuovo gestore) abbiamo notato che del canone Rai non c’era traccia. Qualche telefonatina, di queste in cui ti mettono in attesa per una mezz’oretta, per sentirsi dire che “non si preoccupi. Sarà inclusa nel prossimo bimestre”. Arriva il nuovo bimestre, settembre-ottobre. Del canone Rai non c’è traccia. Altra telefonatina, di queste in cui ti mettono in attesa per una mezzoretta, per sentirsi dire dall’operatrice: “Per noi il tempo massimo è scaduto. Nella prossima bolletta non potremo più includere il canone Rai”. E perché non l’avete incluso?, abbiamo chiesto. “Non saprei dirle. Chiami l’Agenzia delle entrate”.
Chiamiamo l’Agenzia delle entrate, che risponde a primo colpo. “No. Non è noi che deve chiamare. Deve chiamare la Rai di Torino”. “Può darmi il numero?”. “Purtroppo non l’abbiamo. Cerchi su Internet”.
Cercato e trovato.
Ma il centralino Rai di Torino, dopo altra estenuante trafila di voce registrata, ci spiega che dal primo pomeriggio del venerdì alla domenica, la Rai – come usa dire – non celebra messa. Ci arrendiamo.
Anche perché, chiedendo in giro, ad amici, conoscenti e tabaccai, tutti sono concordi: “Renzi ha detto che il canone Rai arriverà in bolletta. Non ti stai sottraendo al pagamento. Appena te la mandano, paghi”.
Ci culliamo. Ci dormiamo sopra. Ma un piccolo tarlo ci rode…
Non ci sbagliavamo.
Dal Fatto Quotidiano online di oggi: “Canone Rai bolletta mai arrivata? Entro il 31 ottobre si deve pagare con l’F.24”.
E ancora: “Gli italiani che non hanno ancora ricevuto il canone Rai nella bolletta della luce, devono affrettarsi a pagarlo in un’unica soluzione entro la fine del mese. C’è, infatti, da ritenersi poco fortunati: il rischio è di trasformarsi in evasori e subire un accertamento fiscale”.
Esiste – ci siamo chiesti – un comunicato Rai sull’argomento, per informare i cittadini sul rischio, fra l’ultimo giorno di ottobre e il primo di Novembre, di svegliarsi “evasori a propria insaputa”? Non ci risulta. Quantomeno non ce ne siamo accorti.
Ovviamente, abbiamo tempestivamente chiamato il nostro commercialista che si sta dando da fare perché l’F.24 sia pagato dalla nostra banca entro il 31 ottobre, evitandoci così la vergogna, la brutta figura, le inevitabili sanzioni pecuniarie.
Ma ci sarà allora un motivo se pensando a quando il nostro premier Matteo Renzi ci spiega che sta “modernizzando” l’Italia, ci è tornato alla mente il titolo di quella vecchia canzone di Neil Sedaka: “Il re dei pagliacci”? Ed è oltremodo offensivo definire la Rai “la banda della bolletta”?
Se è così, ce ne scusiamo.
Ma non si è mai visto al mondo un contribuente costretto a fare la “caccia al tesoro” (e a sua spese telefoniche, oltre che in termini di tempo) per scoprire come e entro quale data pagare.
Siamo noi che pretendiamo delle scuse.
Noi, e tutti quelli che si trovano in queste condizioni.
28 Ottobre 2016