La «kolotoumba», la ‘capriola’ di Tsipras. Tutte le «kolotoumba» in corso in Europa e in Italia
Dal sollievo ai dubbi. La Grecia messa con le spalle al muro non è un successo dell’Unione europea. Europa. Rassegna stampa e i ‘rassegnati’, nell’Ellade e nell’Ue. Berlino la nuova Sparta per Atene. E ora i conti in tasca alla Germania. L’Unione tra Europa baltica e Europa mediterranea da ridiscutere
di Ennio Remondino
Li chiamiamo ‘titoli ad elastico’, quelli che dicono una cosa e assieme il suo contrario. Titoli che di fatto si contraddicono. Nel caso Grecia, l’accordo nel disaccordo. Repubblica: ‘Grecia, accordo c’è ma Syriza si spacca’. L’accordo e il suo ‘ma’. Per il Corriere della Sera, la notizia è ‘intesa da oltre 80 miliardi’, ed il ‘ma’ è Varoufakis che dissente da Tsipras. La Stampa è d’accademia: ‘Grecia, c’è l’accordo: ma Syriza si divide’. Un po’ di opposizione con Il Fatto: ‘Aiuti Ue? Per gli investimenti solo briciole. E l’Europa cancella pure le leggi di Tsipras’. Sintesi della sintesi, ora sono cavoli greci.
Solo greci i ‘cavoli amari’ che si preparano? Ad Atene, leggo il mio vecchio amico e collega Da Rold sul Sole24Ore: ‘Il giorno della «kolotoumba» di Tsipras’, titolo col mistero (che sarà la kolotoumba?). Leggi e scopri che è la ‘capriola’, di Tsipras in questo caso. Ma di «kolotoumba» ne stanno avvenendo tante altre e anche in Italia. Il giochino solito dei chi ha vinto e di chi ha perso letto dalle parte di chi lo racconta. Emblematica a questo proposito Angela Merkel: “La fiducia deve essere ricostruita, le autorità greche devono assumersi la responsabilità di quello che hanno deciso”.
Ma possiamo-dobbiamo avere fiducia nell’Europa che si sta delineando attorno alla crisi greca? Atene vede in Berlino la sua moderna Sparta, e Sparta incute paura a tutti. Un altro vecchio collega e amico, Gigi Riva sull’Espresso fa un po’ di conti in tasca al rigore teutonico. “Dall’inizio dell’ austerità le aziende di Germania hanno investito direttamente 8,7 miliardi di dollari, naturalmente prime. Se il petrolio di Putin alza la Russia in testa ai Paesi da cui si importa, Berlino arriva a un’incollatura fornendo di tutto, dai prodotti chimici al cibo, dalle automobili ai telefonini’.
Ma non tutto è imprenditoria soltanto. Tangenti sono state pagate più o meno per tutto e da tutti, fino all’ingegnoso sistema adottato da Mercedes e Bmw per evadere le tasse sulle auto importate. Al principio fu la Siemens per l’appalto dei sistemi di sicurezza delle Olimpiadi 2004. Fraport, la società che gestisce gli aeroporti di Francoforte, si è presa 14 scali regionali, tra cui Corfù, Rodi, i due di Creta. E poi armi, due sottomarini e 70 carriarmati tedeschi per miliardi. Che senso ha la più alta spesa per armamenti in percentuale sul Pil di tutta Europa, 3,45 per cento fino all’anno scorso?,
Qualcuno ad Atene ricorda che Grecia operano120 aziende tedesche in Grecia che danno lavoro a 29 mila persone. Colossi come Bosch e Siemens, multinazionali che hanno delocalizzato la produzione, ma anche giganti del settore turistico. Interessi anche all’energia, soprattutto nelle fonti rinnovabili in un Paese che ha 300 giorni di sole all’anno. E le operazioni finanziarie tedesche in Grecia vengono gestite dal ‘Kreditanstalt für Wiederaufbau’, Istituto di credito creato nel 1948 nel Piano Marshall per la ricostruzione della Germania e ha sostenuto i Länder dell’Est dopo la caduta del Muro.
L’ultima annotazione sul severissimo ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schäuble. Era presidente della CDU, l’Unione Cristiano-Democratica di Germania quando, nel 2000, dovette dimettersi per uno scandalo su finanziamenti al partito. In televisione Schäuble ammise di aver ricevuto 100.000 marchi, donatore il commerciante di armi Schreiber. I malintenzionati ricordano che Schäuble è presidente della ormai nota banca pubblica ‘Kreditanstalt für Wiederaufbau’, alla quale qualcuno voleva fossero affidati i 50 miliardi di capitali greci imposti come garanzia dei prestiti.
14 luglio 2015