A cura di Enrico Vigna
In questi mesi di forte dibattito politico in Moldavia, legato alla campagna per le elezioni del Presidente del Paese, ha suscitato un enorme discussione e grandi polemiche, un libro del deputato moldavo Bogdan Tirdea, che svela il profondo e destabilizzante lavorio delle ONG occidentali di questi anni, all’interno della vita politica della Moldova.
Notizia che non stupisce, visti i precedenti negli scenari dei vari conflitti e destabilizzazioni già effettuati, ma che utilmente va a rafforzare questa conoscenza e verità.
In questo libro, “La Società civile della Repubblica di Moldova. Sponsor. ONGcrazia. Guerre culturali ”, che è una raccolta di dati e documentazioni inattaccabili, seguenti ad un accurato studio, analisi e anche investigazione, viene reso pubblico e denunciato, come vengono utilizzate una gran parte delle ONG più note, nei paesi da sovvertire o rendere instabili, per poi rovesciare, quelli che da noi sono definiti “regimi”, anche se regolarmente eletti o scelti dai propri popoli, ma invisi o ostacoli ai vari potentati militari, economici e politici imperialisti.
I documenti su cui si basa la ricerca del libro, sono stati raccolti nel corso di diversi anni e ogni dato del documento ha una citazione e una fonte. Il libro è di 795 pagine e oltre 1400 riferimenti bibliografici.
Nella Repubblica Moldava è stata creata, e ora resa nota a tutti, una rete di ONG, denominata “Rete Soros”, che viene utilizzata come strumento per una gestione e indirizzamento esterni al Paese.
Una vera e propria “piovra economica e sociale”, ma di fatto politica, con migliaia di strutture, uffici, progetti. Queste ONG hanno budget di “intervento” che va da 100mila euro, le minori, a 2,3 milioni di euro all’anno, I loro “responsabili” hanno libero accesso ai media, alle ambasciate, a strutture di potere, alle varie organizzazioni politiche internazionali lì dislocate, sono inclusi in reti internazionali di lobby sovranazionali, sono addirittura fondatori di stazioni televisive e altri media, come i canali TV8 e Jurnal, i portali Unimedia e Newsmaker o il quotidiano Ziarul de Garda, che non nasconde il fatto che è il portavoce della candidata alla presidenza Maia Sandu.
Hanno inoltre stabili e consolidati rapporti costanti con i partiti “democratici” ed europeisti oltre a quelli di destra. Una vera e propria strategia di infiltrazione pianificata in tutte le strutture di potere, nel settore economico e anche in quello militare. Il loro ruolo è monitorare, controllare, indirizzare, influenzare.
Nel testo sono anche indicate le 3 principali ONG, che hanno ricevuto complessivamente più finanziamenti tra il 2016-2020. La prima di queste è il Center for Health Policy and Analysis che ha avuto 21 milioni di dollari. La seconda è la Promo LEX con la somma di 5,4 milioni di dollari, e la terza il Center for Legal Resources con 5,27 milioni di dollari.
L’autore ha pubblicato l’elenco di ONG finanziate direttamente dalla Fondazione Soros.
L’importo maggiore stanziato dalla Fondazione, tra il 2009-2018, oltre 3,5 milioni di dollari, è stato dato all’ONG AO Keystone Human Services International.
Quasi 2,6 milioni di dollari sono andati all’Associazione Promo-LEX.
Il Center for Legal Resources (CRJ), il cui presidente è Vlad Gribincea, cognato del deputato del PAS, Sergiu Litvinenco, ha ricevuto oltre 2,3 milioni di dollari da fonti esterne.
Poi c’è il Center for Health Policy and Analysis con quasi 2 milioni di $; RISE-Moldova ha avuto oltre 1,2 milioni di dollari; “Gruppo di esperti” , 1,11 milioni di dollari.
L’Associazione PRO Didactica, di cui faceva parte Liliana Onofrei Nicolaescu, ex ministro dell’Istruzione del governo Sandu, aveva un budget di oltre 720mila dollari.
L’Independent Press Association, il cui coordinatore è Petru Macovei, ha ricevuto quasi 1 milione di dollari; l’Istituto di politiche pubbliche, ha ricevuto oltre 684 mila dollari.
Nella lista delle organizzazioni che hanno ricevuto un finanziamento massiccio da Soros c’è l’Associazione ADEPT, coordinata dall’esperto Igor Botan, autore di diversi spettacoli su TV8. Boțan ha ricevuto in questi anni solo dalla Fondazione Soros, oltre 665 mila dollari.
L’Istituto per le politiche e le riforme europee, di cui fa parte Iulian Groza, il consulente della candidata elettorale Maia Sandu, nel 2015 ha ricevuto oltre 503mila dollari.
GENDERDOC ha avuto un budget di 427mila dollari; Transparency International, 431.000 $. Un’altra ONG che ha ricevuto oltre 396mila dollari è il Development Partnership Center . 391mila dollari in dieci anni dalla Fondazione Soros, li ha ricevuti il Center for Journalistic Investigations
Un fiume di denaro per il piccolo paese moldavo.
E così via fino ad arrivare a 14.000 ONG, ma va detto per onestà, molte delle quali, solitamente le più piccole e “povere”, svolgono onestamente il loro impegno solidale o assistenziale.
Il lavoro occulto di destabilizzazione o di pressione/ricatto sulle strutture statali nazionali, lo fanno quelle che sono diramazioni dei poteri forti occidentali di vario tipo. Basta andare a guardare alla composizione dei Consigli di amministrazione delle ONG, in quelle dove ci sono personaggi direttamente o indirettamente legati a partiti politici, significa che c’è una strategia sovvertitrice il sistema politico e sociale. Nelle più importanti, indicate sopra, nei Consigli di amministrazione, stranamente vi sono molti affiliati a un preciso partito politico, quello del PAS di Maia Sandu, paladino dell’onestà, trasparenza e anti corruzione. Oltre ad altri minori, tutti comunque duramente filo europeisti e anti russi.
A capo di questa “Rete Soros” si è andata formando una ragnatela, per molti aspetti neanche visibile pubblicamente, di “Baroni locali della società civile”. Esperti di “diritti umani o civili”, divenuti professionisti del tema, ma soprattutto ricoperti di soldi per il loro ruolo.
Un altro aspetto che va sottolineato è l’investimento massiccio nell’informazione e mediatico, NON casualmente. Un altro dato rilevante è quello che, in un paese di 3.140.000 abitanti, di cui oltre la metà all’estero, sono registrate quasi 14mila ONG; dall’inchiesta di Tirdea emerge anche un ruolo fagocitatore dei finanziamenti esterni, quasi monopolizzati da questa “Rete Soros”, che include oltre 100 sigle. Dai documenti ufficiali è provato che, tra il 1990 e il 2018, i donatori esterni degli Stati Uniti e dell’UE hanno finanziato la “società civile” moldava, mediante le ONG, con oltre 1 miliardo di euro.
Nella conferenza stampa, il deputato Tirdea ha posto alcune riflessioni:
“…Avete mai sentito di questo miliardo donato? Avete mai notato che la democrazia nel nostro paese è stata rafforzata, o che l’indice di percezione della corruzione è stato migliorato, o che abbiamo più trasparenza e un migliore tenore di vita? No ? E’ facilmente dimostrabile con i numeri, che nonostante questo miliardo sia arrivato nel nostro Paese, la situazione si è comunque degradata rispetto a quegli indicatori. La domanda che sorge naturale è: dove è finito questo miliardo? Nelle pause caffè, nelle tasche dei “Baroni della società civile”? Lo chiedo per me e per i cittadini moldavi, affinché sappiano che un quarto del finanziamento esterno alla Repubblica di Moldova è andato a questi esperti, questi Baroni, e pochi di loro hanno portato valore aggiunto alla società moldava, alla democrazia, alla libertà di stampa, alla giustizia, all’economia di mercato, ecc. ”, ha dichiarato Tirdea.
Secondo i documenti ufficiali, i donatori stranieri avrebbero speso 128 milioni di dollari in 31 programmi di sviluppo delle ONG. In gran parte usati da quelle che hanno monopolizzato le sovvenzioni esterne, quelle della piovra sorosiana.
“…È un cartello. Per fare un confronto: 70 milioni di euro sono stati dati per la riforma della polizia, 110 milioni per la riforma della giustizia, 50 milioni di euro per la riforma dell’istruzione e 128 milioni per il settore non governativo. La domanda sorge spontanea: dove sono scomparsi questi soldi? “, chiede l’autore del libro.
Nei documenti è mostrato che nel 2017 il budget del settore non governativo in Moldova era stato di 108,4 milioni di euro.
Negli ultimi due anni il budget a disposizione delle ONG è molto più alto, perché l‘UE e altri donatori hanno dichiarato apertamente che stanziavano somme maggiori alle ONG (…le loro) per favorire lo sviluppo del Paese. Si valuta che oggi questo budget possa raggiungere i 130-150 milioni di euro.
Dopo l’uscita del libro Tirdea è stato duramente e furiosamente attaccato nei media e anche in dichiarazioni al Parlamento, sia da parte dei donatori stranieri che dei coordinatori della “società civile” moldava.
Secondo il deputato socialista, le ONG in Moldavia finanziate dalla Fondazione Soros ricevono più soldi durante i periodi elettorali
Infatti, come dimostra il grafico sopra, tra il 2009 e il 2018, la Fondazione Soros ha stanziato un budget di oltre 5,1 milioni di dollari per alcuni media moldavi. Gli importi maggiori per il “programma di sviluppo” dei media, sono assegnati negli anni elettorali e preelettorali. Così, da un budget di quasi 551 mila dollari nel 2009, l’importo è quasi raddoppiato l’anno dopo e aumentato fino a oltre 853 mila dollari.
Nel 2011, anno in cui si svolsero le elezioni generali nel Paese, il budget stanziato da Soros ad alcune istituzioni mediatiche ammontava a quasi 846mila dollari. L’anno successivo, il finanziamento dei media di Soros è sceso a 360.000 $. Nel 2013-2016 gli importi annuali variano tra 257mila e 305mila dollari. Nel 2014, quando ci furono le elezioni parlamentari nel Paese, Soros stanziò 361mila dollari per i progetti mediatici.
Nel 2017 la stampa finanziata da Soros ricevette donazioni per quasi 578mila dollari. L’importo stanziato dalla Fondazione Soros per alcuni media in Moldova, aumentò l’anno dopo, un anno preelettorale e salì a quasi 695mila dollari.
Le ONG guidate da membri e sostenitori del PAS, il partito di Maia Sandu, hanno ricevuto i maggiori finanziamenti dagli Stati Uniti e nell’UE, come dimostra la documentazione ufficiale prodotta. Più di 1 miliardo di euro sono stati devoluti dai donatori esterni, Stati Uniti e dall’UE nei progetti della cosidetta “società civile” moldava e in vari progetti tra il 1990 e il 2018.
La quota maggiore nel finanziamento delle ONG locali, l’ha stanziata la Fondazione Soros con 129,1 milioni di dollari, seguita dal National Endowment for Democracy con 11,3 milioni di dollari, il Department of Romania Everywhere con 4,7 milioni di dollari e l‘European Endowment per la Democrazia con 2,5 milioni di euro.
Una indiretta ammissione e conferma, in gergo calcistico si direbbe un autogol, l’ha data l’ex vice capo del Partito di unità nazionale della Moldova e attuale segretario di stato per le relazioni Romania-Moldova, Anna Gutsu, che in una dichiarazione a eadaily.com ha confermato che
“…le istituzioni europee finanziano le ONG moldave, per contrastare la “propaganda russa“, la quale fa pensare attraverso i canali televisivi russi e Internet, l’idea che la Russia sia un paese forte e stabile, con un presidente forte e migliore”!
Altro che “società civile”, “sviluppo del paese” e “diritti umani”: una linea politica!
Come in tutti i tentativi di “rivoluzioni colorate” finora avvenute o in corso d’opera (…Bielorussia), le ONG sono utilizzate come strumento dalle leadership esterne agli stati, per le manipolazioni delle opinioni pubbliche locali, con particolare attivismo verso le nuove generazioni, coscienti che possono essere decisive nei rivolgimenti culturali e politici, se conquistate alle strategie sovvertitrici dei “regimi” identificati come obiettivi. L’utilizzo del denaro è indirizzato a dispiegare campagne mediatiche con false informazioni o depistaggi, per denigrare alcuni politici e partiti, e per sostenerne altri.
Ciò che emerge è che le ONG sono presenti in tutti gli enti e i rami dello stato moldavo. Non si può adottare alcuna legge senza le competenze della pseudo “società civile”, dei suoi Baroni e dei suoi finanziatori stranieri, altrimenti si viene indicati come fuori dalle regole “democratiche”.
Di fatto è un processo di occupazione e penetrazione al cuore degli stati, in modo ibrido, sotterraneo, pacifico nei casi che non vengono ostacolate, in modo violento quando i governi locali cercano di impedire questo processo di aggressione (vedere Serbia, Ucraina). Un processo devastante per i vari poteri politici e di governo.
Esse controllano l’attuazione delle riforme nei ministeri, sono membri dei consigli delle forze dell’ordine, come l’Ufficio del Procuratore generale, l’Autorità nazionale per l’integrità, il Ministero degli Affari interni e altri. Interferiscono con le attività dello Stato, influenzandone o orientandone i processi. Inoltre, le ONG sono chiaramente coinvolte in attività politiche, con vari politici e i loro partiti. Solo negli ultimi anni hanno interagito con Vlad Filat, Iurie Leanca e ora con Maia Sandu.
Lavorano a stretto contatto e intesa, con le oligarchie e le forze politiche asservite agli interessi esterni, sono inquinate da militanti dei partiti di destra che lì trovano una possibilità di emersione visibile legalizzata, e sono di fatto, un esercito di riserva non ufficiale e illegittimo per soluzioni di piazza o in situazioni di crisi o momenti strategici. Si calcola che nel paese il numero di volontari o collaboratori delle ONG sia di circa 80.000. Un esercito di propagandisti al servizio di interessi esterni al Paese. Oltre ad un ruolo di vero e proprio mercenariato d’elite nella guerra dell’informazione e mediatica, contro i “regimi” da abbattere.
Si definiscono rappresentanti della “società civile”, volontari per i “diritti umani”, nei fatti sono degli strumenti politici di aggressione a popoli e stati indipendenti. I budget di queste ONG sono incommensurabilmente superiori a quelli degli ospedali, che pagano il lavoro di dozzine di medici, centinaia di infermieri e che hanno la funzione di salvare la vita dei malati.
In Moldavia il dato più eclatante e impressionante è che, se nel 1992 le ONG nel paese erano 38, oggi sono quasi 14.000! Questo si è verificato dopo la firma dell’Accordo di associazione Moldova-UE e del Piano di avvio delle relazioni Moldova-NATO.
A dimostrazione di questo basta guardare i più famosi interventi, o meglio ingerenze, dentro la vita politica nazionale del Paese, in cui le ONG hanno avuto un funzione di direzione:
- aprile 2009: con il tentativo di cancellare l’opposizione condannando il comunismo come crimine, tentativo di emendamento della Costituzione
- 2010: campagna contro l’insegnamento della religione nelle scuole e contro la Chiesa ortodossa
- 2011-2012: campagna per l’adozione della Legge sulla prevenzione e la lotta alla discriminazione
- 2011-2016, riforma giudiziaria, co-partecipazione alla presa dello stato da parte degli oligarchi
- 2013-2014, sostegno all’Euromaidan in Ucraina
- 2016-2017, la legge sulla lotta alla propaganda russa che vieta le trasmissioni analitiche e le newsletter dalla Russia
- 2016-2020, partecipazione attiva all’agenda dei partiti di destra con manifestazioni di piazza, conferenze e sostegni elettorali specifici
Un’altra dimostrazione è il tentativo in corso nel Parlamento moldavo, da parte delle forze politiche europeiste e filo NATO, che hanno proposto un progetto di legge sulla liberalizzazione completa delle attività del settore associativo, che aveva superato la prima lettura in parlamento nel 2018. In questa proposta le attività delle organizzazioni non governative dovrebbero praticamente poter avere una completa autonomia da controlli statali. In particolare viene proposto che non seguano le procedure di registrazione e abbiano l’opportunità di ricevere iniezioni finanziarie dall’estero senza doverle giustificare alla giurisdizione moldava. E’ evidente che sarebbe una ingerenza nella statualità giurisdizionale moldava e rappresenta l’ennesimo tentativo di portare a una ulteriore parziale perdita della sovranità e dell’indipendenza del paese. In questo modo i poteri reconditi dall’estero, avranno l’opportunità diretta di direzionare l’opinione pubblica in Moldavia, senza alcun limite legale locale, eliminando il controllo dello stato insito nel quadro della legge e in un quadro degli interessi nazionali dello Stato, mentre diverrebbe ostaggio di un quadro di interessi stranieri.
Secondo Igor Dodon e le forze parlamentari progressiste e patriottiche, se questa legge sulle ONG venisse adottata, significherà un’interferenza politica esterna nella vita della Moldova.
Non casualmente essa fu adottata in prima lettura in parlamento, sotto il governo di Pavel Filip, esponente corrotto e acceso filo europeista, dopodiché nessun governo successivo aveva sollevato la questione di questa legge. Oggi viene ripresa dalle stesse forze di opposizione, perché i loro partner occidentali hanno iniziato a insistere sull’adozione di questa legge, come grimaldello di ulteriore erosione dei poteri statali, in quanto in questo disegno di legge, si afferma chiaramente che le ONG possono pubblicamente fornire servizi ai partiti politici, oltre a ricevere finanziamenti dall’estero liberamente.
“…Questo significherebbe che si aprono ONG in cui ragazzi di Harvard ricevono un paio di milioni di dollari, poi questa organizzazione, insieme al partito di Maia Sandu, Andrei Nastase o qualsiasi altro partito, avvia delle attività politiche da noi. Allo stesso tempo, il partito non ha entrate ufficiali. Ciò significa interferenze politiche esterne, senza controllo nella vita politica della Moldova. Infatti molti di questi politici affermano che se la legge non verrà adottata, la Moldova non riceverà finanziamenti dall’UE. Questo è un ricatto…Ma a queste condizioni, il Paese non ha bisogno di questi finanziamenti. Già in precedenza si era parlato molto di un ipotetico sostegno finanziario dell’UE, ma poi si è scoperto che questi fondi non sono destinati alle esigenze sociali ed economiche del paese, ma sono assegnati a varie ONG…“, ha detto Dodon.
La legislazione attuale del paese prevede che queste strutture siano apolitiche, senza scopo di lucro e non governative. Ma quando anni fa, i governi di allora avevano iniziato un avvicinamento con l’UE e alla cooperazione con la NATO, l’attività delle ONG è stranamente aumentata notevolmente.
Bogdan Tirdea ha sottolineato che:
“…“Negli stessi Stati Uniti tali strutture sono classificate come agenti stranieri e trattati di conseguenza. In Moldova, anche le forze dell’ordine hanno paura delle ONG finanziate dagli Stati Uniti e dall’UE. Non vogliono toccarli, perché non vogliono essere i protagonisti di storie infamanti sulle loro persone, solitamente false. Come la recente “campagna” pseudo-mediatica contro la mia persona dopo l’uscita del libro. In una presunta inchiesta Ziarul de Garda, mi ha definito un facoltoso, quasi un oligarca, che vive in una zona d’élite. Bene, venite nella mia zona d’élite: il villaggio di Codru, ma portate con voi i vostri stivali. Vi invito nella mia villa di 93 mq. Vi mostro la macchina. Tutto ciò che scrivono questi media è falso per macchiare la reputazione di una persona o di un politico. Lo stesso si può dire delle insinuazioni rivolte al candidato alla presidenza Igor Dodon. Questi media si rivolgono in anticipo a spettatori e ascoltatori con notizie false. Oggi questa Rete sta lavorando per eliminare il candidato delle forze di sinistra, nell’interesse della candidata Sandu… ”, ha detto il deputato socialista Tirdea.
27 ottobre 2020