L’assessore al Welfare della Lombardia ascoltato come persona informata dei fatti: domande sulla mancata zona rossa e sull’ospedale di Alzano e le morti nelle Rsa
Sentito come persona informata sui fatti. Ma poi le inchieste decolleranno e ci saranno molte cose da accertare.
È durata oltre 3 ore l’audizione dell’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, davanti ai pm di Bergamo che indagano sulla gestione dell’emergenza Coronavirus. Gallera, che è stato ascoltato come persona informata dei fatti, prima di incontrare i magistrati era entrato in procura a piedi, ostentando tranquillità e negando di essere preoccupato.
Finito il confronto ha evitato giornalisti, fotografi e cameraman con uno stratagemma: è uscito da un accesso secondario senza farsi vedere dai cronisti appostati davanti alla porta carraia dove poco prima era entrata la sua auto di servizio.
Domani toccherà al governatore Attilio Fontana presentarsi davanti ai pm bergamaschi per essere sentito come persona informata dei fatti.
Secondo quanto si è appreso, le domande dei pm Silvia Marchina e Paolo Mandurino, diretti dal procuratore facente funzione Maria Cristina Rota, hanno riguardato tutti i tre fronti dell’inchiesta che ipotizza il reato di epidemia colposa: la mancata istituzione di una zona rossa nell’area di Nebro e Alzano Lombardo, due comuni della Bassa Val Seriana tra i più colpito dalla pandemia, la gestione del pronto soccorso di Alzano dove nella prima fase dell’emergenza non sarebbero state prese le misure necessarie per separare i malati Covid dagli altri pazienti e le centinaia di morti avvenute nelle Rsa della zona.
28 maggio 2020