Chi ha cercato questa crisi e chi gioca al rialzo e per trarne quale vantaggio e in nome e per contro di chi?
Tensione alle stelle ma si spera su Parigi: a margine della conferenza sul clima che si apre nel fine settimana, forse l’incontro Erdogan-Putin. È la speranza dopo l’escalation di accuse. Il Cremlino: Putin non parla con Erdogan se non si scusa. Erdogan: ‘La Russia non scherzi col fuoco’
di Ennio Remondino
Crisi tra Russia e Turchia sempre più profonda, con scambi di accuse e toni sempre più accesi. Il presidente turco Erdogan dice di voler incontrare il leader russo Vladimir Putin a Parigi, a margine della conferenza sul clima che si apre nel fine settimana, ma assieme minaccia: ‘Mosca non deve scherzare col fuoco’. Non deve arrabbiarsi se le abbatti un aereo? Dal Cremlino si ribatte che il presidente non parla con Erdogan perché da parte turca non c’è la minima volontà di presentare le scuse più elementari per l’abbattimento del jet russo al confine con la Siria.
Oltre il batti e ribatti politico diplomatico a mezzo stampa e ambasciate, Mosca passa alla più significativa rappresaglia economica contro Ankara. La Russia rafforza i controlli sulle importazioni di generi alimentari turchi e -con una tempistica che lascia pochi dubbi sulle motivazioni politiche- denuncia che il 15% di questi prodotti non è conforme alle sue norme sanitarie. In Russia, insomma, si pensa a come mettere in pratica le “serie conseguenze” ventilate da Putin già poche ore dopo l’abbattimento del jet russo.
Mosca minaccia anche di bloccare il flusso di turisti russi (che vale 4 miliardi di dollari l’anno) e i voli da e verso la Turchia, ma anche di congelare o addirittura far saltare il progetto per il gasdotto Turkish Stream e quello, da 20 miliardi di dollari, per la centrale nucleare di Akkuiu. Le restrizioni potrebbero riguardare anche la cooperazione finanziaria, i dazi doganali, gli investimenti, l’edilizia e l’uso di manodopera turca, con gravi danni economici per Ankara, che rischia così di perdere i vantaggi ottenuti dal non aver aderito alle sanzioni occidentali contro la Russia per la crisi ucraina.
All’abbattimento del Su-24 Putin ha risposto schierando nella base di Khmeimim i moderni sistemi di difesa antiaerea S-400. E questi, assieme ai razzi della nave Moskva, nel Mediterraneo, potrebbero essere un grave ostacolo alle operazioni degli F-16 turchi. A Washington se ne sono ben resi conto e l’ambasciata americana in Russia ha denunciato che gli S-400 russi in Siria non fanno che complicare la situazione e si è augurata che non siano rivolti contro gli aerei della coalizione a guida Usa, di cui la Turchia fa parte.
28 Novembre 2015