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Il ministero degli Esteri russo ha condannato gli atti di vandalismo contro le tombe dei soldati sovietici in Polonia: azioni di scherno e disprezzo sono purtroppo diventate una pratica comune in Polonia, denuncia il sito del dicastero della diplomazia russa.
“Siamo indignati dalla campagna disinibita contro i luoghi della memoria sovietici relativi al periodo della Seconda Guerra Mondiale. Alla fine di luglio e all’inizio di agosto 2 volte è stato profanato il cimitero dei soldati dell’Armata Rossa a Kielce: sono stati ribaltati i monumenti sulle tombe, 2 sono rimasti spezzati. Ai primi di agosto la scultura centrale del cimitero militare sovietico di Mac è stata imbrattata con una scritta oltraggiosa e in una delle aiuole i vandali hanno fatto un falò,”- si legge nei commenti del ministero degli Esteri russo.
Contrariamente agli obblighi previsti dall’accordo firmato nel 1994 tra i governi dei due Paesi sulle tombe e luoghi della memoria delle vittime della guerra e della repressione, le autorità polacche non hanno informato la parte russa dei menzionati atti barbarici, osserva il dicastero russo.
Pertanto il ministero richiama l’attenzione della parte polacca sul fatto che “le sue ripetute dichiarazioni sulla protezione e salvaguardia da parte dello Stato dei cimiteri dei soldati e ufficiali dell’Armata Rossa non reggono.”
“La campagna d’odio antirussa in questo Paese incentiva i vandali che non hanno paura delle conseguenze delle loro azioni nei luoghi della memoria sovietica, comprese le tombe,” — ritengono i diplomatici russi.
Il ministero degli Esteri pretende l’identificazione e la punizione dei responsabili.
“Ogni caso di danneggiamento o profanazione di qualsiasi memoriale storico in Polonia non sarà lasciato senza reazione della parte russa”, — ha aggiunto il dicastero.
14.08.2016