di Daniele Chicca
NEW YORK (WSI) – Migliaia di multinazionali creano soldi dal nulla, grazie a un giro di prestiti ottenuti a tassi zero (in pratica crediti che non vengono mai rimborsati). Secondo le voci, si auto presterebbero denaro facendola franca grazie a mirate operazioni di trading sui mercati. La rivelazione choc viene dalla direttrice marketing di una multinazionale, che in un’intervista a Ovnisuisse ha spiegato come funziona il meccanismo.
Aprendo una email che le è stata recapitata per sbaglio la direttrice della multinazionale, che ha chiesto di restare anonima, racconta di aver scoperto l’esistenza di un fondo di investimento da oltre un miliardo di dollari. Le sue dichiarazioni vanno prese con una certa distanza, la prova di quanto sostiene, in quanto il contenuto della email non è ancora stato divulgato.
La testata indipendente francese StopMensonge ha riportato sul suo sito la conversazione intercorsa tra il giornalista di Ovnisuisse e la fonte. “Come tutte le banche per prestare soldi la FIE crea denaro. Ma in questo caso hanno trovato un modo di frodare. La multinazionale per cui lavoro non restituisce mai i soldi indietro”.
Per restare pulite le multinazionali manipolano la Borsa
Dovrebbero rimborsare, ma non lo fanno mai. Si parla di miliardi di dollari fittizi, che però poi diventano reali e sono trasferiti direttamente sui loro conti in banca.
“Ma come fanno a fare in modo che tutto sia legale, in regola?”, si chiede il giornalista. La fonte risponde dicendo che “per evitare di farsi beccare o di provocare una inflazione, manipolano la Borsa. Grazie a degli algoritmi fanno trading ad alta frequenza. Comprano azioni proprie e così riciclano il denaro e rendono legale l’affare”.
Insomma, alcune multinazionali – sono “numerose” secondo la fonte che parla di “migliaia di multinazionali implicate” e “forse anche certi governi” – creano soldi da zero riuscendo a restare impunite. “Possono creare 10 miliardi in 30 secondo se vogliono, senza sborsare un soldo”.
Ecco spiegato un altro motivo per cui continua ad ampliarsi il divario economico sociale tra poveri e ricchi. Ovnisuisse ha ottenuto dalla fonte la promessa di ricevere l’email originale, che dovrebbe essere pubblicata nella seconda parte dell’inchiesta.
8 agosto 2016