Redazione– L’ultima inchiesta sulla ‘ndrangheta in Piemonte lambisce la Juventus.
Dopo il suicidio sospetto di un capo ultrà dei Drughi, arrivano le parole durissime, messe nero su bianco, da Stefano Vitelli, il gip del tribunale di Torino. Nell’ordinanza di custodia cautelare siglata la scorsa settimana a carico di 18 persone, nessuna delle quali appartenente alla Juve ed indagate in prevalenza per associazione mafiosa, dà conto di un “preoccupante scenario“.
Di fatto, per il gip, biglietti delle partite e soldi andavano spartiti per garantire la calma in tribuna. Scrive vitelli che “alti esponenti di una importantissima società calcistica a livello nazionale e internazionale (verosimilmente la Juventus, ndr) hanno consentito di fatto un bagarinaggio abituale e diffuso come forma di compromesso con alcuni esponenti del tifo ultrrà”.
L’inchiesta della Dda torinese sta cercando di fare luce sulla presunta presenza della malavita organizzata nel capoluogo piemontese.