Rilanciamo, dopo le gravi dichiarazioni riportate sotto, quello che avevamo già detto in diverse occasioni.
E’ lecito chiedersi se i leghisti o lo stesso ministro Matteo Salvini, in tutto ciò, visto che si parla di Regioni del nord Italia, hanno o avrebbero potuto avere, per caso, qualche “ruolo” destabilizzante per l’assetto democratico dell’Italia?
Le persone del nostro Paese non hanno studiato bene le proprie origini o i propri errori e, quindi, potrebbero incorrere negli stessi sbagli come, ad es., in passato (esattamente, cento anni fa ma ci sono stati episodi di cronaca molto più recenti), in cui ci sono state vergognose e “forti simpatie tra i tutori dell’ordine ed i fascisti” dove si “passavano le armi attraverso un colonnello dell’esercito” [pag. 162 dal libro dello storico, Gerardo Padulo, L’ingrata progenie – Grande guerra, Massoneria e origini del fascismo (1914-1923)], fortunatamente emersa dall’indagine (ma bloccata dai ministri massoni di allora), dell’onesto funzionario della PS, Alfredo Paolella. Complicità tra diversi attori con l’intento di penalizzare (o evitare) che le forze democratiche e socialiste-comuniste non potessero governare o avere peso politico.
Oggi, la Trattativa Stato-mafia non sembra molto dissimile nel suo progetto destrutturante della democrazia visto che ci sono gli stessi attori in campo.
MOWA