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In Donbass nel corso dello scorso anno, all’interno delle forze armate russe, sono stati create numerose formazioni costituite da volontari. Tra essi c’è la brigata “Veterani”, fondata da militari che già avevano avuto esperienze anche in altri conflitti. Dopo aver coperto il fronte di Avdeevka, ora i “Veterani” contrastano gli attacchi ucraini attorno ad Artyomovsk.
Nell’accampamento della brigata, i combattenti si preparano all’ennesima rotazione al fronte. Nonostante l’esperienza accumulata, ogni giorno si tengono addestramenti al poligono, per correggere gli errori ed adattarsi alle tattiche in continua evoluzione.
Su un’asse di legno inchiodata ad una pianta di fronte ad una delle tante tende si legge: “Chiesa”. Questo cartello è l’unico indizio del fatto che all’interno la tenda è allestita diversamente rispetto alle altre. Si tratta dello spazio creato da Nikolai, un sacerdote che, come gli altri militari, ha deciso volontariamente di prestare servizio tra i “Veterani” diventando uno dei vice del comandante di brigata.
Anche lui indossa una mimetica e gli anfibi, ma differentemente dagli altri non tiene tra le mani un fucile. La sua arma, sostiene lui, è la parola ed il Vangelo.
Padre Nikolai viene dalla Russia centrale, dove lo aspetta la moglie insieme a 6 figli. Dal 2014 raggiunge il Donbass per aiutare la popolazione ed i miliziani. Con i “Veterani” ha instaurato da subito un rapporto particolare: “sono stati i ragazzi a chiedermi di rimanere sempre accanto a loro, ed io ho accettato”, spiega Nikolai.