Giudichiamo gravissima la scelta dei vertici della Cgil di Bologna di manifestare il prossimo primo maggio insieme a Cisl Uil e Confindustria. (…)
Mentre e’ ipocrita e incomprensibile l’unita’ di vertice con organizzazioni sindacali che quotidianamente, rivendicando il sindacalismo istituzionale, aprono alla cancellazione di diritti e salario dei lavoratori negando loro il voto, e’ assurdo,sbagliato e inaccettabile regalare il primo maggio dei lavoratori ai padroni di Confindustria.
Sarebbe necessario alimentare invece la memoria sul valore e sul significato di quella data. Non occorre essere estremisti per considerare il primo maggio di straordinaria attualità, basta vedere cosa e’ accaduto a centinaia di uomini e donne uccisi dal crollo di una fabbrica tessile in Bangladesh. Un euro per 14,15 ore di lavoro al giorno per confezionare abiti per il ricco occidente. O alle decine di migliaia di licenziamenti nel nostro paese, alla povertà crescente, alla perdita di speranza di intere generazioni. Quale messaggio arriva da una piazza che mette insieme chi dovrebbe rappresentare gli interessi di chi vive del proprio lavoro con chi licenzia e specula sulla vita altrui? Quella piazza Maggiore e’ uno schiaffo alla memoria di tutti e tutte coloro che in questa regione, in questa provincia hanno lottato una vita per le ragioni dei lavoratori e delle lavoratrici, per dare senso e valore ad una giornata di festa particolare, propria,incedibile. Cosi, nel solco del Governo inciucio politico Napolitano-Letta-Alfano voi costruite cosi l’inciucio sociale. Per queste ragioni non parteciperemo al primo maggio di Cgil Cisl Uil Confindustria. Aderiamo al corteo Bolognese di quei movimenti e di quelle soggettività che vogliono continuare a lottare contro le politiche economiche e sociali che pretendono di liquidare il modello europeo.
Giuliana Righi Sergio Bellavita. Comitato Centrale Fiom