INTERVISTA: UNO DEI MAGGIORI ESPERTI DI ARMI NUCLEARI SPIEGA CHE COS’E’ LA B61-12 DESTINATA ANCHE ALL’ITALIA
APPELLO DEL COMITATO NO GUERRA NO NATO LANCIATO NEL GIUGNO 2016, AGGIORNATO AL TRATTATO SULLA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI VOTATO ALLE NAZIONI UNITE NEL LUGLIO 2017
Sono in fase di sviluppo negli Stati Uniti – documenta la U.S. Air Force – le bombe nucleari B61-12, destinate a sostituire dal 2020 le attuali B61 installate dagli Usa in Italia e altri paesi europei.
La B61-12 – documenta la Federazione degli scienziati americani (Fas) – non è solo una versione ammodernata della B61, ma una nuova arma nucleare: ha una testata nucleare a quattro opzioni di potenza selezionabili, con una potenza media pari a quella di quattro bombe di Hiroshima; un sistema di guida che permette di sganciarla a distanza dall’obiettivo; la capacità di penetrare nel terreno per distruggere i bunker dei centri di comando in un attacco nucleare di sorpresa.
Le B61-12, che gli Usa si preparano a installare in Italia, sono armi che abbassano la soglia nucleare, ossia rendono più probabile il lancio di un attacco nucleare dal nostro paese e lo espongono quindi a una rappresaglia nucleare.
Secondo le stime della Fas, gli Usa mantengono oggi 70 bombe nucleari B61 in Italia (50 ad Aviano e 20 a Ghedi-Torre), 50 in Turchia, 20 rispettivamente in Germania, Belgio e Olanda, per un totale di 180. Nessuno sa però con esattezza quante effettivamente siano le B-61, destinate ad essere sostituite dalle B61-12.
Foto satellitari – pubblicate dalla Fas – mostrano che, per l’installazione delle B61-12, sono già state effettuate modifiche nelle basi di Aviano e Ghedi-Torre.
L’Italia, che fa parte del Gruppo di pianificazione nucleare della Nato, mette a disposizione non solo il suo territorio per l’installazione di armi nucleari, ma – dimostra la Fas – anche piloti che vengono addestrati all’attacco nucleare con cacciabombardieri italiani sotto comando Usa.
L’Italia viola in tal modo il Trattato di non-proliferazione delle armi nucleari, firmato nel 1969 e ratificato nel 1975, che all’Art. 2 stabilisce: «Ciascuno degli Stati militarmente non nucleari, che sia Parte del Trattato, si impegna a non ricevere da chicchessia armi nucleari o altri congegni nucleari esplosivi, né il controllo su tali armi e congegni esplosivi, direttamente o indirettamente».
L’Italia rifiuta allo stesso tempo di aderire al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari che, nonostante sia stato votato alle Nazioni Unite da una maggioranza di 122 Stati, viene boicottato e ostacolato in tutti i modi dalla Nato di cui l’Italia fa parte insieme ad altri 28 Stati.
Chiediamo che l’Italia cessi di violare il Trattato di non-proliferazione e, attenendosi a quanto esso stabilisce, chieda agli Stati uniti di rimuovere immediatamente qualsiasi arma nucleare dal territorio italiano e rinunciare a installarvi le nuove bombe B61-12 e altre armi nucleari.
Chiediamo che l’Italia aderisca contemporaneamente al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, votato alle Nazioni Unite a grande maggioranza, il quale impegna a non produrre né possedere armi nucleari, a non usarle né a minacciare di usarle, a non trasferirle né a riceverle direttamente o indirettamente, con l’obiettivo della loro totale eliminazione.
Liberare il nostro territorio nazionale dalle armi nucleari, che non servono alla nostra sicurezza ma ci espongono a rischi crescenti, è il modo concreto attraverso cui possiamo contribuire a disinnescare l’escalation nucleare e a realizzare la completa eliminazione delle armi nucleari che minacciano la sopravvivenza dell’umanità.
BOZZA DI MOZIONE PROPOSTA AI PARLAMENTARI E AI RAPPRESENTANTI IN ENTI LOCALI
CONSIDERATO che – secondo i dati forniti dalla Federazione degli Scienziati Americani (FAS) – gli Usa mantengono oggi 70 bombe nucleari B61 in Italia (50 ad Aviano e 20 a Ghedi-Torre), 50 in Turchia, 20 rispettivamente in Germania, Belgio e Olanda, per un totale di 180.
CONSIDERATO che – come documenta la stessa U.S. Air Force – sono in fase di sviluppo negli Stati Uniti le bombe nucleari B61-12, destinate a sostituire dal 2020 le attuali B61 installate dagli Usa in Europa.
CONSIDERATO che – come documenta la FAS – la B61-12 non è solo una versione ammodernata della B61, ma una nuova arma nucleare, con un sistema di guida che permette di sganciarla a distanza dall’obiettivo, con una testata nucleare a quattro opzioni di potenza selezionabili, con capacità di penetrare nel terreno per distruggere i bunker dei centri di comando in un attacco nucleare di sorpresa.
CONSIDERATO che foto satellitari, pubblicate dalla FAS, mostrano le modifiche già effettuate nelle basi di Aviano e Ghedi-Torre per installarvi le B61-12.
CONSIDERATO che l’Italia mette a disposizione non solo il suo territorio per l’installazione di armi nucleari, ma anche piloti che – dimostra la FAS – vengono addestrati all’uso di armi nucleari con aerei italiani.
CONSIDERATO che l’Italia viola in tal modo il Trattato di non-proliferazione delle armi nucleari, firmato nel 1969 e ratificato nel 1975, il quale all’Art. 2 stabilisce: «Ciascuno degli Stati militarmente non nucleari, che sia Parte del Trattato, si impegna a non ricevere da chicchessia armi nucleari o altri congegni nucleari esplosivi, né il controllo su tali armi e congegni esplosivi, direttamente o indirettamente».
CONSIDERATO che l’Italia rifiuta, allo stesso tempo, di aderire al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, votato alle Nazioni Unite da una maggioranza di 122 Stati.
I PROPONENTI CHIEDONO AL GOVERNO DI
– Rispettare il Trattato di non-proliferazione delle armi nucleari e, attenendosi a quanto esso stabilisce, far sì che gli Stati Uniti rimuovano immediatamente qualsiasi arma nucleare dal territorio italiano e rinuncino a installarvi le nuove bombe B61-12 e altre armi nucleari.
– Aderire contemporaneamente al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, votato alle Nazioni Unite a grande maggioranza, il quale impegna a non produrre né possedere armi nucleari, a non usarle né a minacciare di usarle, a non trasferirle né a riceverle direttamente o indirettamente, con l’obiettivo della loro totale eliminazione.
SIAMO CIRCA 30 MILA
MA LA NOSTRA VOCE È ANCORA DEBOLE
LA PETIZIONE PER L’USCITA DELL’ITALIA DALLA NATO, PER UN’ITALIA NEUTRALE E SOVRANA, LIBERA DALLE ARMI NUCLEARI, PER L’ATTUAZIONE DELL’ART. 11 DELLA COSTITUZIONE, HA SUPERATO SU CHANGE I 27 MILA SOSTENITORI, AI QUALI SE NE AGGIUNGONO ALTRI PORTANDO IL TOTALE A CIRCA 30 MILA.
UN RISULTATO SIGNIFICATIVO, MA INSUFFICIENTE RISPETTO ALL’OBIETTIVO CHE CI PREFIGGIAMO. DOBBIAMO FAR SENTIRE DI PIU’ LA NOSTRA VOCE. PER PRIMA COSA DIFFONDI A TUTTI I TUOI CONTATTI GLI AGGIORNAMENTI CHE RICEVI SETTIMANALMENTE E INVITA A FIRMARE LA PETIZIONE SU CHANGE: https://www.change.org/p/la-
SE HAI QUALCHE PROPOSTA SU NUOVE INIZIATIVE, SE HAI LA POSSIBILITA’ DI ORGANIZZARE UN INCONTRO NELLA TUA ZONA, METTITI IN CONTATTO COL NOSTRO COORDINAMENTO NAZIONALE INVIANDO LA TUA MAIL E/O IL TUO NUMERO TELEFONICO.
LA PACE HA BISOGNO DI TE
PER CONTATTI:
Coordinatore nazionale del CNGNN, Giuseppe Padovano
cell. 393 998 3462
e-mail: giuseppepadovano.gp@gmail.com