di Antonello Tomanelli
Il Consiglio d’Europa e il Parlamento Europeo avevano votato a larga maggioranza, tra ottobre e novembre, due risoluzioni che definivano la Russia «Stato terrorista». Ma se la Russia sta diventando il Paese dove si verificano più attentati terroristici, allora c’è qualcosa che non torna.
Il 20 agosto 2022 Darja Dugina, figlia dell’ideologo ultranazionalista Alexandr Dugin, salta in aria a Mosca con la propria auto. Sono stati i Russi, si dice, in una sanguinosa resa dei conti che da mesi imperverserebbe tra le mura del Cremlino. Dopo poco più di un mese, la CIA comunica alle più importanti testate giornalistiche mondiali che l’ordine di uccidere Darja è arrivato da Kiev.
Il 26 settembre 2022 una potentissima esplosione disintegra centinaia di metri del gasdotto Nord Stream, che alimenta l’Europa. Sono stati i Russi, si grida, che in questo modo avrebbero genialmente rinunciato ad incassare un miliardo abbondante di Euro al giorno. Dopo pochi mesi il New York Times pubblica un articolo del premio Pulitzer Seymour Hersh, un mito negli ambienti giornalistici di tutto il mondo, che accusa apertamente gli USA del sabotaggio.
Il 7 ottobre 2022 un camion bomba, guidato da un povero e ignaro fattorino, esplode in Crimea squarciando il ponte di Kerch e mandando all’obitorio altre tre persone che passavano in auto. Zelensky la definisce «un’azione dei servizi deviati russi». Dopo pochi giorni il New York Times lo sbugiarda: è il regalo di compleanno per Putin, spedito con tanto affetto proprio dai servizi segreti ucraini.
Ora, a San Pietroburgo ad essere dilaniato da una bomba nascosta dentro una statuetta è il blogger militare russo Maksim Fomin, meglio noto come Tatarsky, molto vicino al capo della Wagner. E che dice Zelensky? Un effetto della lotta intestina che da ormai 14 mesi sta infiammando Cremlino ed esercito russo, ovviamente.
Pare sia diventato un tormentone buono per tutte le stagioni mandare in Russia qualche bombarolo a compiere stragi, attribuendole a Mosca. Salvo poi scoprire, più o meno in fretta, che dietro c’è la manina di Kiev.
Solo uno scemo di guerra in tempo di pace non si aspetterebbe che entro breve verrà data la notizia del diretto coinvolgimento ucraino in questo ennesimo scempio.
Intanto il Guinness dei primati è allertato: uno Stato terrorista che diventa bersaglio privilegiato di atti terroristici. Semplicemente spettacolare.
03 aprile 2023