di Cristiano Bordin
“Hanno purtroppo perso un anno: se avessero chiesto da subito gli arresti domiciliari in Ungheria tutto questo forse non sarebbe accaduto”.
Per il ministro Nordio la colpa della detenzione di Ilaria Salis, delle sue condizioni carcerarie e forse anche di aver portato le catene in aula, è della sua famiglia e della strategia scelta dagli avvocati.
Lo scaricabarile si conferma una delle specialità del ministro: sul caso Cospito infatti, prima se ne era lavato completamente le mani, poi aveva tirato fuori il pugno di ferro, “Ha istigato dal carcere, deve restare al 41 bis”.
Sul caso Salis, Nordio segue lo stesso schema: dopo non aver mosso un dito per un anno, se la prende con il padre e gli avvocati di Ilaria.
Per la magistratura di Orban invece usa parole più dolci: “La giurisdizione ungherese è sovrana. L’unica cosa che possiamo fare è che vengano rispettate le regole umanitarie ed europee sulla detenzione”.
“Molte persone avrebbero curriculum e standing per ricoprire il ruolo di presidente della Repubblica: alla rosa abbiamo aggiunto anche il nome di Carlo Nordio sul quale ci sembra difficile ci siano obiezioni” aveva detto la presidente del consiglio candidandolo a presidente della Repubblica.
Un anno e qualche mese dopo il suo insediamento al ministero delle giustizia le obiezioni sono decisamente cresciute e lo standing è ormai in picchiata…
14 febbraio 2024