Tre reportage pubblicati da The Intercept Brasil, sostengono che Sergio Moro, attuale Ministro di Giustizia, aveva coordinato con i pubblici ministeri del caso Lava Jato che Lula fosse recluso e non avesse nemmeno il diritto di parlare.
The Intercept Brasil ha pubblicato tre reportage in cui ha spiegato in che modo la giustizia brasiliana ha agito per impedire la presentazione di Luiz Inácio Lula da Silva alle elezioni del 2018, quando tutti i sondaggi lo mostravano come chiaro vincitore.
Nelle filtrazioni appare evidente come Sergio Moro, attuale Ministro di Giustizia del Brasile, aveva coordinato con i pubblici ministeri del caso Lava Jato che Lula fosse recluso e non avesse nemmeno il diritto di parlare.
Una fonte anonima ha svelato un chat in cui si evidenziano «discussioni interne e atteggiamenti altamente controvertiti, politicizzati e legalmente dubbiosi del gruppo di lavoro», ha precisato il servizio d notizie di RT.
In particolare i pubblici ministeri dicevano in questa conversazione che temevano che Lula concedesse un’intervista al quotidiano Folha di S. Paulo, dato che «questo può far girare l’opinione pubblica a favore del PT (Partito dei Lavoratori)». In questa stessa linea uno dei pubblici ministeri «pregava»
perchè la sinistra non tornasse al potere, per via della quantità di irregolarità che loro come giudici stavano commettendo e alle quali avrebbero dovuto rispondere.
Sergio Moro, violando il procedimento della legge, dava ordini ai pubblici ministeri sulle tappe da seguire nel processo, affrettando la condanna al di sopra della presunzione d’innocenza con il chiaro obiettivo che Lula non partecipasse alla campagna elettorale o che potesse influire nell’elezione del candidato del PT.
Sia la difesa di Lula che quella di Dilma Roussef avevano chiesto immediatamente che si eliminassero le accuse contro l’ex presidente, data l’evidenza di una trama corrotta per insudiciare l’immagine del PT.
Intanto, la stampa brasiliana, anche quella di destra, accresce la sua pressione sul governante Bolsonaro, presumibilmente responsabile di queste violazioni.
(GM – Granma Int.)