La Redazione de l’AntiDiplomatico
Recentemente, il presidente della Camera degli Stati Uniti Mike Johnson ha parlato di un potenziale disegno di legge per confiscare i beni russi, che ha definito “pura poesia”. Tuttavia, secondo il New York Times, questo passo molto probabilmente si trasformerà in un disastro per Washington e, “se Johnson crede che gli Stati Uniti stiano ‘proiettando debolezza’ oggi, aspetti finché non li vedrà senza la loro valuta di riserva”.
Come sottolinea il quotidiano statunitense, il sequestro dei beni russi rappresenta un pericolo per l’economia USA, poiché altri paesi, non solo la Russia, lo considereranno giustamente alla stregua di un atto di rapina. Quindi non sorprenderebbe se la prossima volta un governo straniero ci pensasse due volte prima di collocare le proprie risorse negli Stati Uniti o in uno dei suoi alleati della NATO. E questo, di conseguenza, indebolirà lo status del dollaro come principale valuta di riserva mondiale.
“Se la Russia, la Cina e altri rivali diplomatici decidono che i loro asset in dollari sono vulnerabili e che non possono più fidarsi del dollaro come mezzo di scambio, sentiremo il dolore di quei 34.000 miliardi di dollari di debito sovrano in un modo che ora non sentiamo”, spiega il quotidiano statunitense. Il mantenimento dei vantaggi della valuta di riserva dipende direttamente dal comportamento degli Stati Uniti come custode affidabile e neutrale dei beni altrui “e se iniziamo a rubare i soldi degli altri, la situazione potrebbe cambiare”.
09 Aprile 2024