DANILO TOSARELLI – MILANO
Sono disponibile a discutere con tutti, ma non con chi nega l’esistenza del virus.
Non sopporto il negazionista, perchè nega l’evidenza.
Fornisco qualche dato incontestabile.
La Johns Hopkins University, aggiorna quotidianamente questi dati.
Mentre sto scrivendo, i casi globali registrati di coronavirus sono 116.587.701.
I decessi sono 2.589.408.
Negli Stati Uniti nei primi 6 mesi del 2020, l’aspettativa di vita media è diminuita.
Nel 2019 era 78,8 anni di vita contro gli attuali 77,8 odierni. (Dati Cdc)
Naturalmente va peggio per le minoranze. I neri hanno perso 3 anni e gli ispanici 2 anni.
In California, rispetto ad uno scenario senza pandemia, vi sono state molte più morti.
Il 39% in più per i lavoratori del settore agricolo ed alimentare.
Il 28% in più per i lavoratori di trasporti e logistica.
L’11% in più per i lavoratori dei servizi non essenziali. (Dati pubblicati da medRxiv).
Se la pandemia esiste, unico strumento efficace per il suo superamento rimane il vaccino.
Ma non sono pochi coloro che non intendono farsi vaccinare. Per i più svariati motivi.
A questo punto, può lo Stato obbligarci a fare il vaccino?
E’ arcinoto che alcuni lavoratori della Sanità abbiano dichiarato di non voler vaccinarsi.
Figuriamoci, che effetto possa avere sul comune cittadino una simile scelta.
Inutile dire, quanto poco efficace potrebbe essere una vaccinazione non di massa.
Il dibattito è già in campo e credo diventerà incandescente prestissimo.
L’articolo 32 della nostra Costituzione è di fondamentale importanza.
Tutela la salute non solo come diritto individuale, ma anche come interesse collettivo.
Tutto ciò consente ampi margini al legislatore, in condizioni di particolare gravità.
Fra questi, anche quello di disporre l’obbligo vaccinale.
La soglia di popolazione vaccinata, necessaria per ottenere l’immunità di gregge, può variare.
Secondo l’OMS varia da virus a virus ed è legata alla gravità del contagio.
Ad esempio il Morbillo ne prevede il 95% e la Poliomelite l’80%.
Fino al 1999 avevamo 4 vaccinazioni obbligatorie per poter andare a scuola.
La non vaccinazione impediva l’accesso all’iscrizione scolastica.
Dal 1999 in poi, visti i buoni risultati ottenuti a livello sanitario, la disciplina in materia si attenuò.
Nel 2017 la norma sui vaccini cambia.
Per paura, ignoranza, disinteresse, si era ridotto il ricorso alle vaccinazioni.
I risultati ottenuti negli anni precedenti cominciavano a sfumare, destando preoccupazioni.
Il governo Gentiloni introdusse allora un decreto legge. L’OMS bussava alla porta.
Le vaccinazioni obbligatorie previste per i minori da 0 a 16 anni, passarono da 4 a 10.
Giova precisare, per completare il quadro a noi utile, che in merito ci sono 2 sentenze.
Emesse dalla Corte Costituzionale nel 2017 e nel 2018.
Quella del 2017 prevede l’indennizzo da parte dello Stato, nel caso vi siano effetti collaterali.
Quella del 2018 concede il sigillo costituzionale al decreto legge del governo Gentiloni.
Precisa che le competenze fondamentali riguardanti le vaccinazioni sono solo dello Stato.
Detto ciò, mi pare evidente che l’obbligo vaccinale dovrà essere approvato dal Parlamento.
Lo sostiene l’ex presidente della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick.
“Questa volta non potrà bastare uno dei tanti DPCM cui ci stiamo abituando con la pandemia”.
Condivido. Credo anche che sia già giunto il tempo.
Va bene la sensibilizzazione e la necessaria informazione, ma serve anche fermezza.
Il governo Draghi deve assumersi la responsabilità di decidere sull’obbligo vaccinale.
Ogni sforzo ha poco senso, se poi non si riesce a portare a casa la vaccinazione di massa.
Anche l’appello che poi citerò avrebbe poco senso.
L’Indonesia ha 270 milioni di abitanti e 1,2 milioni di contagi.
Il governo vorrebbe vaccinare 185 milioni di persone in 15 mesi.
Chi si rifiuterà di farsi vaccinare, verrà punito con una multa di 5 milioni di rupie.
E’ prevista anche l’esclusione dai sussidi sociali e vietato l’accesso ai servizi dello Stato.
Lo Stato del Vaticano ha ammonito il proprio personale dipendente.
Nel caso qualcuno rifiutasse di vaccinarsi, si potrebbe arrivare sino al licenziamento.
Naturalmente saranno prese in considerazione motivate e certificate ragioni di salute.
Aderisco pienamente all’appello promosso nel merito, in Italia da 67 organizzazioni nazionali.
Si chiede che Draghi sostenga la sospensione temporanea dei brevetti sui vaccini anti covid.
Si chiede che Draghi porti questa proposta alla riunione dell’OMC l’11 marzo.
Si ribadisce la necessità che tutti abbiano diritto alla protezione da covid 19.
Le emergenze sanitarie vanno affrontate nel modo giusto, con consapevolezza e determinazione.
La sfida contro il covid 19 la si vince vaccinando tutto il mondo.
Foto di Ivan Diaz