Il golpe di Kiev è come le operazioni CIA contro leader indesiderati in Iran, Cile e Venezuela: lo dice il regista di Platoon mentre gira un documentario in Russia.
da RT.com.
Il colpo di stato armato a Kiev è dolorosamente simile alle operazioni fatte dalla CIA per cacciare via i leader stranieri indesiderati in Iran, Cile e Venezuela, ha affermato il regista Oliver Stone dopo aver intervistato per un documentario il presidente deposto dell’Ucraina.
Stone ha trascorso quattro ore a Mosca per parlare con Viktor Yanukovich, che fu deposto dalla sua carica nel corso del colpo di stato del febbraio 2014, come ha scritto il regista sulla sua pagina Facebook.
«Seguiranno i dettagli nel documentario, ma sembra già chiaro che i cosiddetti “tiratori” che hanno ucciso 14 poliziotti, ferito circa 85 persone e ucciso altri 45 civili che protestavano, erano agitatori esterni originati da una terza parte», ha affermato. «Molti testimoni, compresi funzionari di Yanukovich e ufficiali della polizia, ritengono che questi elementi stranieri siano stati introdotti da fazioni filo-occidentali: su tutto questo ci sono le impronte digitali della CIA ».
Il regista ha aggiunto che gli eventi di Kiev, che hanno portato al collasso del governo ucraino e all’imposizione di uno nuovo ostile alla Russia, sono stati simili a quelli di altri paesi, da lui qualificati come «una tecnica di soft power dell’America definibile “cambio di regime 101”.»
Storicamente furono colpi di stato perpetrati dalla CIA quelli contro il primo ministro iraniano Mohammad Mossadeq nel 1953 e contro il presidente cileno Salvador Allende nel 1973: entrambi erano leader che si facevano portatori di politiche che risultavano indesiderate da Washington o dai suoi alleati.
Più di recente c’è stato il golpe del 2002 in Venezuela, dove il presidente Hugo Chávez fu brevemente deposto «dopo che dei manifestanti pro e anti-Chávez furono colpiti da tiratori misteriosi che si trovavano in palazzi per uffici» e poi abbiamo avuto le proteste anti-governative contro il successore di Chávez, Nicolas Maduro, che «è stato quasi rovesciato con la violenza mirata contro i manifestanti anti-Maduro», come sottolinea Stone.
«Una storia sporca in tutto e per tutto, ma nel tragico seguito di questo colpo di stato, l’Occidente ha mantenuto la narrazione dominante della ‘Russia in Crimea’ mentre il vero racconto da fare è ‘gli USA in Ucraina’. La verità non sta andando in onda in Occidente», ha scritto Stone. «È una perversione surreale della storia che si manifesta ancora una volta, così come fu nella campagna di Bush pre-Iraq sulle “armi di distruzione di massa”. Ma credo che la verità verrà finalmente fuori in Occidente, me lo auguro, in tempo per fermare ulteriori follie.»
Oltre al documentario sul colpo di stato ucraino, Stone sta attualmente lavorando a un film sul dissidente della NSA Edward Snowden, al quale è stato concesso asilo in Russia dopo aver rivelato la pratica di sorveglianza elettronica di massa usata dagli USA e dai suoi alleati.
Snowden rimase bloccato in transito in un aeroporto di Mosca quando il suo passaporto venne revocato e non poteva continuare il suo viaggio in America Latina. Gli Stati Uniti vogliono processarlo per le sue azioni, ma per molti attivisti per i diritti umani e per i sostenitori della privacy è un eroe valoroso, perseguitato per aver rivelato i segreti sporchi di un governo.
31 dicembre 2014
Traduzione per Megachip a cura di Pino Cabras.