BREVE DESCRIZIONE
Nella prima parte di questa ricerca, dopo lʼanalisi dellʼattività di recupero delle salme e delle indagini condotte quasi tutte dall’ispettore Umberto De Giorgi, vengono approfonditi gli iter processuali relativi alle esecuzioni sommarie avvenute presso le foibe di Gropada e di Padriciano e la foiba di Rupinpiccolo, evidenziando come non sempre le risultanze giudiziarie siano coerenti con quanto appare in altra documentazione.
La seconda parte è invece dedicata allo studio dei fatti che culminarono negli “infoibamenti” dellʼabisso Plutone, presso Basovizza: lʼAutrice ha analizzato assieme ad uno dei protagonisti, Nerino Gobbo, i documenti giudiziari e le varie testimonianze, contestualizzandoli nel periodo storico in cui si svolsero, in modo da dare una descrizione ancora inedita di quanto accadde nel periodo cosiddetto dei “40 giorni” di amministrazione jugoslava di Trieste.
Descrizione
Una delle tante mistificazioni diffuse in materia di “foibe” è quella che contro gli “infoibatori” non furono mai celebrati i processi. In realtà all’epoca del Governo Militare Alleato (GMA), tra il 1946 ed il 1949, a Trieste per questi reati furono celebrati una settantina di processi, conclusisi a volte con assoluzioni od amnistie, altre volte con condanne anche pesanti.
Proprio perché su queste vicende si è parlato e si continua a parlare citando acriticamente (e spesso anche in modo distorto) documenti che in realtà non sono basati su fatti ma solo su illazioni od opinioni, lʼAutrice ha sentito la necessità di fare una disamina delle relazioni sui recuperi dalle foibe triestine e delle vicende giudiziarie che ne sono seguite, in modo da presentare una visione il più possibile esaustiva di queste tematiche. Ne esce una realtà storica completamente diversa dalla “narrazione” che si è imposta nell’opinione pubblica in questi anni dopo lʼistituzione del Giorno del Ricordo.
Claudia Cernigoi, nata a Trieste nel 1959, dove ha conseguito la maturità scientifica, ha cominciato lʼattività giornalistica allʼinterno di Radio Città Trieste Canale 89, la prima radio libera (nel senso di politicamente impegnata a sinistra) alla fine degli anni Settanta, collaborando anche alle testate locali “il Manifesto di Trieste” e “Ponterosso”. Giornalista pubblicista dal 1981, dal 1990 dirige il periodico triestino “La Nuova Alabarda”, curando anche la collana dei Dossier allʼinterno della quale ha pubblicato una trentina di titoli sui temi della storia del confine orientale, la Resistenza, il neofascismo e la strategia della tensione. È stata tra i fondatori di “Radio Onda Libera” (1980), ha collaborato per diversi anni con lʼemittente radiofonica bilingue “Radio Opčine” di Trieste ed ha diretto per alcuni anni “il Movimento”, periodico del Movimento dei Finanzieri democratici. È stata una dei consulenti storici per la difesa di Oskar Piškulić nel cosiddetto “processo per le foibe” di Roma. Ha partecipato come relatrice a svariati convegni sulla tematica della Seconda guerra mondiale e del neofascismo ed ha fatto parte (2012-2016) della Commissione del Civico Museo della Risiera di San Sabba.
Pubblicazioni: Operazione foibe a Trieste (Kappa Vu Udine 1997); La memoria tradita con Mario Coglitore (Zeroincondotta Milano 2002); Operazione foibe tra storia e mito (Kappa Vu Udine 2005); La banda Collotti (Kappa Vu Udine 2013); Diego de Henriquez. Il testimone scomodo, con Vincenzo Cerceo, Maria Tolone, Luca Lorusso (Beit 2015). Un suo intervento è presente in Da Sanremo alle foibe (Kappa Vu Udine 2014).