Il Presidente nazionale ANPI intervistato dal quotidiano la Repubblica. “Rifiutarsi di comprendere quanto sta accadendo nel suo complesso, è stupido”
Roma. “L’Anpi condanna in modo fermissimo la guerra di Putin: siamo impegnati a organizzare una manifestazione nazionale per la pace. Ma no, non faccio alcuna autocritica a proposito dell’allargamento a est della Nato. Rifiutarsi di comprendere quanto sta accadendo nel suo complesso, è stupido”. Gianfranco Pagliarulo, il presidente dell’Associazione dei partigiani, contrattacca. E lancia un appello al governo italiano, affinché fermi una escalation di guerra e “eviti di mandare armi all’Ucraina”.
Pagliarulo, i partigiani che hanno fatto la Resistenza, che sanno cos’è essere invasi, come hanno potuto giustificare Mosca?
“I partigiani, e i loro eredi, non hanno mai giustificato Mosca. Abbiamo aspramente condannato l’invasione dell’Ucraina da parte di Putin. Perché è, in primo luogo, un atto di guerra pianificato da tempo, realizzato a freddo in violazione del principio dell’autodeterminazione dei popoli e tale, come si vede, da innescare il rischio di un conflitto globale. Chi ci accusa mente, sapendo di mentire”.
Però in un comunicato del 22 febbraio, prima dell’invasione, dicevate che il continuo allargamento della Nato a est è “vissuto legittimamente da Mosca come crescente minaccia”. Ora lei fa autocritica?
“Ma quale autocritica! Erano ore in cui si auspicava che la Ue avanzasse la proposta di composizione pacifica del conflitto attraverso l’attuazione integrale degli accordi di Minsk, prevedendo una riforma istituzionale attraverso la quale l’Ucraina desse vita a regioni a statuto speciale, per concedere autonomia alle regioni del Donbass, sotto le bombe da otto anni ”.
Sul ruolo della Nato?
“Rifiutarsi altresì di comprendere quanto stava accadendo nel complesso, è stupido, perché non permette di trovare la soluzione del problema. Faccio un passo indietro. Nel 1997, il diplomatico americano George Kennan afferma che l’allargamento a est dell’Alleanza è l’errore più fatale della politica americana. Anni prima, l’allora segretario generale della Nato, Manfred Worner dice a Bruxelles: il fatto che noi siamo pronti a non schierare la Nato fuori dal territorio tedesco, dà garanzie di sicurezza all’Urss. E potrei continuare, per dire che la critica all’espansione della Nato a est è un patrimonio diffuso, che è stata fatta da ambasciatori e militari. Russia e Ue sono obbligate dalla situazione geografia a essere vicine e questo avrebbe dovuto prevedere una logica di cooperazione, non di competizione. Cooperare è definire un sistema di sicurezza reciproca”.
Lei ha anche detto “non mettiamoci l’elmetto”: cosa significa?
“Fermo restando che siamo uniti nella condanna senza appello dell’invasione, in questa situazione drammatica, o si sceglie di raffreddare la tensione, ovviamente a condizione del cessate il fuoco e del ritiro delle truppe russe, oppure si intraprende una strada per cui a ogni azione corrisponde una controreazione: è quello che disgraziatamente sta avvenendo”.
L’Italia come dovrebbe sostenere l’Ucraina?
“Siamo arrivati all’ordine putiniano di allerta nucleare, a un crescendo incontrollabile! Dobbiamo spezzare questo meccanismo. Se l’Italia inviasse armi all’Ucraina a me sembrerebbe uno sbaglio, peraltro al limite dell’articolo 11 della nostra Costituzione. Il clima di guerra che si sta creando è terribile, e in questo rientra la diffamazione nei confronti dell’Anpi-amici di Putin”.
Al governo Draghi cosa chiede?
“Eviti l’escalation di guerra, eviti l’invio di armi. Non faccia torto alla pace. Se l’obiettivo è la pace, non si risolve mandando armamenti”.
Quali iniziativa prenderete?
“Con la rete per la pace, con associazioni e sindacati puntiamo a una grande manifestazione nazionale pacifista”.
Anche Salvini è stato dell’idea che sia meglio non equipaggiare l’Ucraina: non le fa impressione essere in sintonia con il leader leghista?
“Guardi, Putin ha parlato di de-nazificare l’Ucraina. È vero che ci sono forze naziste in Ucraina, e sono un drammatico problema ignorato per anni dalla Ue, ma lui stesso non sempre ha mantenuto le debite distanze con costoro. Putin aveva stretti rapporti con Alexander Dugin, oscurantista, fan di Evola, esoterico, che è venuto in Italia ospite di Savoini, l’uomo di Salvini coinvolto nel “caso Metropole”. Certe amicizie pericolose di Salvini non le dimentichiamo”.
A cura di Giovanna Casadio
(da https://www.repubblica.it/politica/2022/02/28/news/russia_ucraina_anpi_guerra_armi-339709095/)