“Organizzò e diresse i bombardamenti con armi chimiche durante l’invasione fascista dell’Etiopia”. La didascalia campeggia su alcune insegne, sotto il nome di via Generale Magliocco, dove sono apparsi manifesti con foto risalenti agli anni Trenta, che rappresentano le conseguenze sulla popolazione dell’Abissinia della guerra “sporca” col gas, utilizzato dall’esercito italiano. Cicatrici permanenti sul volto, sulle braccia e sui piedi di uomini, donne e bambini africani, che il bianco e nero delle foto rendono ancora più drammatiche. Una pagina orribile del colonialismo italiano che è parte di “Negotiating Amnesia. Passati e presenti della colonialità italiana”, performance artistica organizzata in più tappe dal collettivo artistico Wu Ming con la collaborazione di Fare Ala. L’iniziativa, che fa parte della biennale d’arte Manifesta12, in corso a Palermo, comincia già venerdì alle 20.30 al Teatro Garibaldi, nell’omonima via, con la proiezione del film “Negotiating Amnesia”, di Alessandra Ferrini, che riflette sui registri linguistici e l’eredità del progetto coloniale italiano, prendendo le mosse da una meditazione su due collezioni fotografiche della guerra Italo-Etiope del 1935-36. Seguirà una conversazione a tre voci tra la filmmaker e le ricercatrici Francesca Di Pasquale e Chiara Giubilaro. Sabato alle 9, sempre al teatro Garibaldi, Wu Ming 2, membro del collettivo di scrittori e attivisti Wu Ming, condurrà una camminata attraverso la città, durante la quale diverse voci si uniranno per raccontare storie dimenticate di schiavitù e colonialismo. “Molti luoghi della città di Palermo – spiegano alcuni esponenti del collettivo – sono legati al periodo del colonialismo italiano e alla sua eredità. La performance si svilupperà come una processione per tutti questi luoghi legati al passato colonialista italiano, e si articolerà in azioni e pensieri di resistenza verso questi luoghi e il loro significato”. Tra le tappe del percorso di 16 chilometri: l’oratorio di Santa Chiara, via Juvara, l’ ex ospedale psichiatrico in via Pindemonte, via Ernesto Basile 22, piazza Bottego, la fontana di via Generale Magliocco, da qui le foto con didascalia, per ricordare i crimini di guerra di cui si sarebbe macchiato durante il ventennio fascista l’aviatore italiano. E ancora: La Cala, il lungomare delle Migrazioni, di fronte a Santa Maria della Catena.di VASSILY SORTINO, foto di IGOR PETYX