di Mauro W. Giannini
I media israeliani hanno citato oggi il portavoce dell’Assemblea degli Ordinari cattolici di Terra Santa, Wadih Abu Nassar, che ha affermato che “gli attacchi contro i cristiani hanno raggiunto il mondo intero”, aggiungendo che “il Papa viene a conoscenza di ogni incidente ed è arrabbiato .”
Ieri i leader della comunità cristiana nella zona occupata di al-Quds avevano messo in guardia dai continui attacchi dei coloni israeliani contro i cristiani della città, promettendo una risposta “dai giovani”, nel caso in cui questi attacchi non finissero.
I media israeliani hanno anche riferito che decine di ambasciate straniere hanno chiesto spiegazioni al ministero degli Esteri dell’occupazione israeliana, in seguito agli attacchi contro i cristiani nella capitale palestinese.
Inoltre, la comunità armena della città ha anche chiesto al comune occupante e alla sua polizia di offrire loro protezione dagli attacchi dei coloni. Tuttavia, i cristiani armeni si sono trovati di fronte ad ulteriori pratiche discriminatorie e le loro richieste sono state respinte.
Oggi l’arcivescovo ortodosso Ata Allah Hanna ha detto che le trasgressioni provocatorie che i cristiani, soprattutto il clero, oltre che visitatori e pellegrini, devono subire, non sono un fenomeno nuovo e si manifestano chiaramente per la attuale disponibilità di mezzi di registrazione grazia a cui i social le documentano.
“Sputano sulla Santa Croce e insultano pellegrini e chierici. Questo è un fenomeno quotidiano… Queste trasgressioni e provocazioni sono nell’ambito di un attacco mirato a tutto il popolo palestinese, ai suoi riferimenti sacro, ai simboli religiosi e nazionali. Coloro che attaccano al’Aqsa stanno cospirando contro la presenza dei cristiani, e che ci sputano giorno e notte, ci calunniano e insultano i nostri simboli religiosi.”
“Non pensiamo – ha dichiarato ancora l’arcivescovo, che è la massima autorità ortodossa in Palestina – che il fenomeno del razzismo si fermerà, ma aumenterà, soprattutto con l’attuale governo, ma quello che diciamo da palestinesi e quello che diciamo da cristiani è che siamo qui per restare, e non rinunceremo ai nostri simboli religiosi per piacere a chiunque, e noi resteremo aggrappati alla nostra appartenenza a questa terra e all’Iraq, e non importa quanto ci insultino e violino i nostri simboli religiosi, questo indica il loro razzismo”
“Ci sono coloni estremisti che giustificano queste provocazioni e calunnie come in linea con la loro legge, che sembra non essere la legge di Dio, ma è la legge dell’odio, del razzismo e del fascismo” ha concluso l’alto prelato cristiano.
4 ottobre 2023