L’ultima perla degli eredi dell’istrione Marco Pannella è l’invito al governo italiano a votare per Bolsonaro al Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU.
Di seguito il testo integrale di quanto apparso sul sito del Partito Radicale, un testo difficile da digerire per le marchiane bugie (oltre ad errore grammaticale) contenuti.
“Giovedì 17 ottobre, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite è chiamata ad eleggere 14 nuovi Stati membri del Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU per un mandato di tre anni a partire dal prossimo gennaio. Tra i tre candidati per i due seggi spettanti al gruppo latino-americano e caraibico c’è il Venezuela.
In Venezuela il governo corrotto e opprimente di Nicolás Maduro ha fatto arrestare e torturare oppositori politici, sparare i manifestanti, lasciato il paese devastato economicamente ed oltre 4 milioni di persone – circa il 10% della popolazione – sono fuggite dal paese. Il Consiglio dei diritti umani, insieme ai paesi del Gruppo di Lima, ha messo pressione sul Venezuela per i suoi abusi.
Come evidenziato dal Rapporto 2019 dell’Alto Commissario sul Venezuela, la situazione dei diritti umani nel paese è molto lontana dagli “standard per i membri del Consiglio i quali richiedono che gli Stati rispettino i più alti standard sui diritti umani”. L’Ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti Umani ha riferito sulle “gravi violazioni dei diritti economici, sociali, civili, politici e culturali” nel paese, e ha dichiarato che nell’ultimo decennio – e soprattutto dal 2016 in poi – il governo e le sue istituzioni hanno attuato una strategia “volta a neutralizzare, reprimere e criminalizzare gli oppositori politici e le persone critiche nei confronti del governo”.
Il Consiglio Diritti Umani, creato 13 anni fa per contrastare la prassi dei paesi che violano in modo seriale dei diritti umani, conta tra le sue file paesi come Cina, Rwanda, Cuba e l’Arabia Saudita.
A seguito di una iniziativa politica partita da Cuba, sotto le vesti del Foro di San Paolo, riunitosi proprio a Caracas nel luglio scorso, il Venezuela ha avanzato la propria candidatura. Fino a pochi giorni fa solo due candidati del gruppo regionale latinoamericano e caraibico – Brasile e Venezuela – si erano proposti, blindando così la scelta per i Governi chiamati al voto all’Assemblea Generale. Infine, il 3 ottobre, il Presidente del Costa Rica, Carlos Alvarado Quesada, ha annunciato così la candidatura del suo paese: “A causa delle gravi violazioni dei diritti umani evidenziate dal rapporto dell’Alto Commissario per i Diritti Umani, il regime venezuelano non è un candidato adatto per il Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite. Il Costa Rica si propone come alternativa.”
Alla luce della situazione che si è venuta a creare, il Partito Radicale chiede urgentemente di conoscere la posizione che il Governo italiano prenderàgiovedì prossimo all’Assemblea Generale dell’ONU. E’ infatti vero che il Ministro degli Esteri è esponente di un Movimento politico che in precedenza ha bloccato una presa di posizione univoca per denunciare il regime di Maduro.
Il Partito Radicale auspica che l’Italia sostenga insieme alle democrazie occidentali il Costa Rica e il Brasile, e non il regime venezuelano che è tenuto in vita grazie al sostegno di Pechino, Mosca e Teheran.”
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