Il magistrato Nino Di Matteo ospite di Corrado Augias
di Davide de Bari – Video integrale!
E’ stato presentato su Rai 3 il nuovo libro del sostituto procuratore nazionale antimafia, Nino Di Matteo, scritto insieme al giornalista Saverio Lodato. Il magistrato ospitato nel programma Quante Storie ha risposto alle domande di Corrado Augias. Di Matteo ha spiegato come questo libro “riepiloga i momenti salienti dell’inchiesta e della sentenza” della trattativa Stato-Mafia. E’ da qui ha spiegato i suoi inizi dall’omicidio Lima al dialogo tra i Ros dei carabinieri e Vito Ciancimino. Anche come la trattativa non ha fermato le stragi, ma ne ha provocate altre dal ’92 al ’93.
In riferimento all’interlocuzione tra forze dell’ordine e criminali, Augias ha spiegato come negli Usa, le istituzioni propongono ai criminali, in cambio di una collaborazione, un restringimento di pena. In riferimento a questo Di Matteo ha fatto una distinzione: “C’è una grandissima differenza, che negli Stati Uniti e anche in Italia esistono delle norme che stabiliscono sconti di pena ai collaboratori di giustizia. Ma tutto si muove in rispetto a una normativa. In questo caso, quei uomini si mossero al di fuori e al di sopra della legge e della costituzione. E non trattarono con il singolo mafioso, ma con la mafia nella sua unitarietà”.
Durante la trasmissione non si è parlato solo di trattativa tra Stato e Mafia, ma anche della presenza attuale di Cosa nostra in Sicilia e come essa sia ancora pericolosa. Per Di Matteo, Cosa nostra è “un’organizzazione che nel tempo non ha solo ucciso uomini delle istituzioni, ma è riuscita a condizionare anche pesantemente la politica nazionale”.
Nel corso del programma sono stati toccati temi di attualità come il caso del sindaco di Riace, Domenico Lucano, ma sono arrivate domande anche su quali provvedimenti giudiziari bisognerebbe adottare per combattere le mafie. In riferimento a questo il sostituto procuratore ha detto: “Qualsiasi governo di qualunque colore esso sia, debbe mettere al primo posto la lotta al sistema corruttivo, che sono fattori di inquinamento della nostra democrazia”.
Infine la parola è passata ai più giovani presenti in sala che hanno rivolto alcune domande. Di Matteo proprio a questi ultimi si è rivolto: “Ragazzi battetevi per conoscere quello che è accaduto nel nostro paese: leggete, informatevi, andate affondo, indignatevi, appassionatevi, cercate di capire, di andare in profondità e arrabbiatevi. La storia di questo paese, la storia di ciò che è accaduto 25 anni fa, che ha proiezioni nell’attualità, non può essere ignorata. Purtroppo non sono molte le trasmissioni televisive dedicate a questi argomenti, ma andate a cercare gli articoli di giornale. Conoscere significa crescere come cittadini, altrimenti vivremmo tutti come dei sudditi e non come dei cittadini partecipi”.
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