Tutto ebbe inizio, sulle pensioni, con Giuliano Amato e continua, ancor oggi, l’accanimento contro chi ha versato i contributi figurativi che, invece, di godersi un po’ di meritato riposo dopo una vita di lavoro si ritrova a dover far valere un meritato diritto onde evitare un decurtamento voluto dal Governo giallo-bruno che nella sua insipienza distrugge quel poco di certo che c’era…
MOWA
Dal 1° aprile è entrato in vigore il nuovo meccanismo di rivalutazione delle pensioni introdotto dall’ultima legge di bilancio.
In questo modo il governo riduce la pensione a 5,5 milioni di pensionati per un totale di 3,5 miliardi di euro in tre anni.
Si va da una perdita di 44 euro per chi ha una pensione da 1.200 euro al mese fino a oltre 1.500 per chi ne ha una da 2mila.
Si tratta di un vero e proprio taglio anche se il governo ha più volte detto che non era vero, che si trattava solo di pochi spiccioli e che i pensionati erano degli avari.
Come se non bastasse da giugno dovrebbe inoltre scattare il conguaglio. I pensionati dovranno quindi restituire una parte della rivalutazione che hanno ricevuto da gennaio fino a marzo, che era stata calcolata con un altro meccanismo di rivalutazione.