Dopo la lunga pausa nel mese di Agosto, rilassati ed abbronzati, Sindacati firmatari ed Azienda hanno ripreso il confronto per il rinnovo del contratto di lavoro, a dimostrazione del profondo distacco dai reali problemi connessi alle e condizioni lavorative dei ferrovieri.
Zero informazione sulle fasi della trattativa, zero coinvolgimento dei lavoratori!
Dalle poche notizie trapelate in questi giorni si ricavano le seguenti considerazioni:
Questo sarà il contratto della privatizzazione, dell’ulteriore flessibilità col conseguente abbattimento dei diritti e del definitivo smantellamento del trasporto merci su ferro.
L’attacco che oggi sembra essere rivolto ai soli lavoratori della Cargo e della regionale dell’Emilia Romagna, con la costituzione delle rispettive new co, serve piuttosto a fare da apripista per colpire in seguito i ferrovieri di ogni divisione.
Questa consapevolezza si è fatta sempre più strada tra i lavoratori che, stremati da condizioni di lavoro già insostenibili e con la prospettiva di non arrivare vivi alla pensione, hanno deciso di prendere l’iniziativa in prima persona.
Assemblee autoconvocate promosse in tutta Italia, iniziative come “Tutti al turno”, petizioni, l’elaborazione di una piattaforma alternativa, l’adesione convinta agli scioperi, hanno fatto registrare una nuova partecipazione da parte dei ferrovieri, come non accadeva da anni.
La mobilitazione di questi mesi ha trovato sua naturale sintesi nel fronte unito del sindacalismo di base, in contrapposizione a chi sta trattando sulla nostra pelle nelle segrete stanze aziendali e confindustriali. Col coinvolgimento dei lavoratori, le quattro sigle di base (cat, cub, sgb e usb) hanno portato avanti quanto promosso ed elaborato nelle decine di assemblee che si sono susseguite da inizio anno.
Il messaggio che scaturisce da queste mobilitazioni è uno solo:
No alla privatizzazione per la difesa del trasporto come servizio reso alla collettività!
Riduzione dell’orario di lavoro,miglioramento delle condizioni normative e dei turni di lavoro, perché vogliamo lavorare per vivere, e non vivere per lavorare.
No al Jobs act e alla precarizzazione del rapporto di lavoro.
Abolizione della Fornero per arrivare alla pensione e per potersela godere. Dopo anni di rinunce e sacrifici, usurati dal lavoro, rifiutiamo di mettere nelle mani degli strozzini il nostro futuro pensionistico così come proposto dal governo. Difesa di salute e sicurezza. Democrazia sindacale.
Questa in sintesi le proposte per un rinnovo contrattuale vero, valido per tutte le aziende ferroviarie.
Dalle 21,00 del 29 Settembre alle 21,00 del 30 Settembre