Martedì 1 Marzo presidio/manifestazione ore 18,00 Piazza Duca d’Aosta Milano
L’Europa è governata da uno stato d’emergenza permanente; controlli ai confini filtrano gli ingressi dei migranti che arrivano adottando criteri sempre più restrittivi, in maniera sempre più discriminata.
Lo stato di emergenza istituzionale e sociale è parte integrante dell’austerity europea e del governo della mobilità. Migranti, rifugiati, così come precari, operai e disoccupati vivono in uno stato di profonda crisi sociale: i diritti sono brutalmente sotto attacco, il welfare viene smantellato e i confini sono usati come strumenti di esclusione e/o di inclusione selettiva e di sfruttamento.
In Europa appare evidente un «NOI» e un «LORO», tra coloro che sono sfruttati e coloro che sfruttano, tra coloro che si muovono per cercare una vita migliore e coloro che organizzano muri, barriere e confini. .
Questo è lo «stato d’emergenza» a cui vogliamo porre fine.
Il regime dei confini non è solo un problema dei migranti, ma colpisce tutti noi.
Attraverso la mobilità i migranti rifiutano sia la guerra sia lo sfruttamento, e sfidano le misure di austerity, la precarizzazione e il razzismo istituzionale.
Oggi tutti coloro che vivono in Europa stanno facendo esperienza di ciò che il lavoro migrante significa: la cittadinanza non garantisce più diritti sociali, non garantisce più un salario decente, il lavoro non garantisce una vita migliore.
Questo rende la lotta intorno al lavoro migrante politicamente centrale per tutte e per tutti.
Se vogliamo porre fine a questo stato di emergenza, dobbiamo trasformare l’incredibile solidarietà manifestata in tutta Europa negli ultimi mesi dai movimenti verso i migranti, in connessioni politiche concrete tra le diverse condizioni di lavoro e di vita.
Dobbiamo riconoscere che le politiche di accoglienza riguardano la casa, la salute, i salari e il reddito di tutti i lavoratori e di tutte le lavoratrici.
Dobbiamo riconoscere che i diritti sono universali e non possono dipendere dall’esistenza di un contratto di lavoro: casa, sanità, accoglienza, salario minimo, reddito di base, e libertà di movimento devono essere realtà per tutte e tutti.
Facciamo appello a tutti i lavoratori e le lavoratrici precarie, ai migranti e ai rifugiati, agli attivisti, ai collettivi e ai sindacati affinché rendano il 1° Marzo 2016 una giornata di azioni coordinate, con l’obiettivo di interrompere la produzione e la riproduzione dello stato di emergenza, delle «paure», dell’indifferenza e del razzismo.
Che il 1° Marzo sia il giorno in cui prendiamo una posizione chiara contro il governo della mobilità che produce precarietà per tutti.
Che il 1° sia il giorno in cui costruire un ampio fronte sociale per avere la forza di abbattere i muri e lottare per l’universalità dei diritti.
ADESIONI:
Milano Senza Frontiere
Ri-Make
S.O.Y. Mendel
Sial Cobas
S.P.A. Leoncavallo
USB
Comitato Milanese Acqua pubblica
Rete Scuole Senza Permesso
Naga
Rimaflow
Rifondazione Comunista
Associazione Oltre il Mare
BDS Milano
Comitato No Mous – Milano
Parallelo Palestina