Le azioni esercitate contro Cuba dal Governo degli Stati Uniti non rientrano nella definizione di “embargo”. Al contrario, vanno al di là di questao, tipiche di un “blocco”, perchè perseguono l’isolamento, l’asfissia, l’immobilità di Cuba con l’astuto obiettivo di strangolare il suo popolo e portarlo a dubitare delle sue decisioni d’essere sovrano e indipendente
Autore: Olga Miranda Bravo
Le azioni esercitate contro Cuba dal Governo degli Stati Uniti non rientrano nella definizione di “embargo”. Al contrario, vanno al di là di questao, tipiche di un “blocco”, perchè perseguono l’isolamento, l’asfissia, l’immobilità di Cuba con l’astuto obiettivo di strangolare il suo popolo e portarlo a dubitare delle sue decisioni d’essere sovrano e indipendente.
Tuttoquesto costituisce precisamente gli elementi cardinali nelconcetto di “Blocco”, che significa tagliare, chiudere, impedire le comunicazionicon l’estero, per ottenere la resa dell’assediato conla forza o perfame.
Dalla Conferenza Navale di Londra, del 1909, è un principio accettato nel Diritto Internazionale che : “Il blocco è un’azione diguerra, ed essendo tale è possibile il suo utilizzo solo tra i belligeranti”.
Nonesiste d’altra parte alcuna norma del Diritto Internazionale che giustifica il detto “blocco pacifico”, pratica delle potenze coloniali del XIX secolo e del principio del XX.
Questo concetto controverso non ha tradizioni nemmeno nel Diritto Internazionale accettato dagli Stati Uniti d’America, ma le autorità nordamericane hanno cattiva memoria e nonricordano che nel 1916 avvisarano così la Francia:“Gli Stati Uniti non riconoscono a nessuna potenza straniera ildiritto di porre ostacoli all’esercizio dei Diritti Commerciali dei paesi noninteressati, ricorrendo alblocco quando nonesiste uno stato diguerra.
Generalmente, si conosce come “embargo” la forma giudiziaria di ritenere i beni per assicurare il compimento di un obbligo contratto legittimamente.
Può essere ancheunamisura di precauzione di carattere patrimoniale,autorizzata da un giudice, da untribunale o un’autorità competente con lo stesso proposito di far rispettare al debitore i suoi impegni coni creditori.
Cuba ha forse debiti congli Stati Uniti?
Ha commesso delitti che autorizzino il sequestro e la liquidazione dei suoi beni a favore degli Stati Uniti ?
La risposta è chiara e precisa: NO!
Ciba non è stata e non è unaminaccia per la sicurezza degli Stati Uniti, per cui la pretesa d’applicare misure dilegittima difesa è contraria alla legge internazionale, considerando che il Diritto Internazionale nonriconosce la legittima difesa soggettiva, nè giustifica la legittima difesa espressa dalla Dottrina Monroe, ma realmente quello che pratica è una politica d’aggressione.
Nonostante l’espressione di ”embargo”, la realtà è che questo insieme di misure di coercizione e aggressione economica costituscono unblocco illegale da parte degli Stati Uniti contro Cuba e non si può nascondere questa criminale condotta, agendo contro l’Isola con figure giuridiche che non la tipificano.
Il Governo degli Stati Uniti usa la figura del “embargo” per non riconoscere che applica contro Cuba misure da tempo di guerra, di unaguerra non dichiarata contro il popolodi Cuba.
Ilblocco contro Cuba rivela una condotta genocida da parte del Governo degli Stati Uniti, esercitata per sottomettere intenzionalmente il popolo cubano in condizioni d’esistenza che possonoprovocare danni fisici totali o parziali e per debilitare la sua decisione dilottare e vincere.
Anche se formalmente il blocco totale contro Cuba si implanta da parte degli Stati Uniti il 7 febbraio del 1962, già dal 1959 questo paese applicò politiche di blocco contro Cuba, indirizzate essenzialmente a colpire punti vitali della difesa e dell’economia cubana, tali come la sopressione della quota di zucchero, il principale e quasi unicosupporto dell’economia e delle finanze dell’Isola, la mancata somministrazione e raffinazione delpetrolio da parte delle imprese petrolifere nordamericane, che monopolizzavano l’attività energetica.
Paralizzare ilpaese, questo era ilproposito mai realizzato, come anche l’ipocrita boicottaggio diqualsiasi acquisto dei pezzi di ricambio perl’industria cubana, tutta di fattura nordamericana.
Ma essendo infruttuoso il blocco parziale per piegare il popolo di Cuba, l’allora Presidente degli Stati Uniti, J. F. Kennedy, rispettando il mandato assegnatogli dal Congresso degli Stati Uniti, mediante la Sezione 620ª della Legge di Aiuto Straniero, del settembre del 1961, dichiarò il blocco totale contro Cuba a partire dalle 12.01 AM del 7 febbraio del 1962.
Il proposito manifesto del blocco è evidentemente antagonista del Diritto Umano del popolo di Cuba d’esercitare la sua libera determinazione, diritto consacrato inoltre nella Carta delle Nazioni Unite, nella Dichiarazione dei Diritti Umani e nell’articolo 1 dei Patti Internazionali del Diritto Economico Sociali e Culturali e dei Diritti Civili e Politici.
Chi viola i Diritti Umani del popolo di Cuba?
Sono molte le risoluzioni delle Nazioni Unite che condannano le azioni d’aggressione,comela Risoluzione 2625, del 24 ottobre del 1970, del XXV Período di Sessioni dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che dichiara l’uguaglianza sovrana degli Stati, la libera determinazione dei popoli e l’obbligo di ogni Stato di non intervenire in temi che nonsiano di sua giurisdizione interna.
Questa risoluzioneinoltre stabilisce chenessuno Stato può applicare o fomentare l’uso di misure economiche, politiche o di qualsiasi altra indolecon una coercizione su unaltro Stato, conil fine d’ottenere la subordinazione dell’esercizio del suo diritto sovrano e ottenere lui i vantaggi di qualsiasi altro Stato.
Ogni Stato ha il diritto inalienabile d’eleggere il suosistema politico, econóomico, sociale e culturalesenza ingerenze innessuna forma da parte di un’altra nazione.
Il blocco imposto a Cuba dal Governo degli Stati Uniti è un’azione brutale e genocida che ha l’obiettivo di far sparire lo Stato cubano e la distruzione dei suoi elementi cardinali di nazione.
(NOTA: Paragrafi del Libro “Cuba – USA. Nazionalizzazioni e Blocco”, dell’avvocatessa Olga Miranda Bravo, Editrice Ciencias Sociales / Traduzione GM – Granma Int.).
23 settembre 2016