DANILO TOSARELLI – MILANO
Non sopporto l’idea, di sentirmi impotente di fronte alle tante ingiustizie presenti.
Di fronte alle tante situazioni che trovo inaccettabili e ci creano molti danni.
Così non va bene e non può essere che ignoranza e rassegnazione prevalgano.
Il 5% più ricco degli italiani, è titolare del 41,7% della ricchezza nazionale.
A fine 2021 era superiore a quella dell’80% più povero. Dati Oxfam.
Il numero dei miliardari italiani è aumentato di 6 volte. Ora sono 69.
In compenso è triplicato il numero dei minori in povertà. Mi sale la pressione.
Ma vogliamo parlare dell’inadeguatezza di salari e pensioni? Va tutto bene?
Le nostre retribuzioni sono fra le ultime nell’Unione Europea.
Il costo della vita sta diventando insopportabile. Una nuova scala mobile?
Se prima non mi faranno fare la fine di Giordano Bruno, continuerò a chiederla.
E non continuiamo, con l’adeguamento legato ai rinnovi contrattuali. Non c’è mai.
Unica eccezione il contratto dei lavoratori bancari. Chiedono 435 euro di aumento.
Non è troppo. Guardate gli aumenti degli ultimi rinnovi contrattuali di altre categorie.
Vi accorgerete della farsa. Basta. Forse ai bancari costa meno fare la spesa?
Ma vogliamo parlare di evasione fiscale? In italia, mediamente 100 miliardi all’anno.
Quasi 1700 euro a persona. Un altro debito che si aggiunge a chi già paga le tasse.
Vanno nella direzione giusta i vari condoni fiscali? Io sono assolutamente contrario.
Gli evasori vanno puniti, non premiati. Salvini e Meloni ne sanno qualcosa? Non va.
E le spese militari? Quelle aumentano sempre, a prescindere da chi governa.
Nel 2023, a bilancio 800 milioni in più. E i forzieri di chi produce armi strabordano.
Totale 26,5 miliardi, dei quali 1,5 miliardi per le missioni militari all’estero. Tutto ok?
La Meloni ha invece cancellato il reddito di cittadinanza. Non funzionava bene.
I furbetti si insinuano sempre, ma la finalità sociale è a tutti comprensibile.
Il governo Meloni non ha voluto intervenire sulle imperfezioni sanabili.
Il suo governo ha usato l’accetta e nei fatti lo ha abolito. Basta scaldare il divano.
Il reddito di Cittadinanza ci costava 8 miliardi all’anno e sosteneva 1700 famiglie.
Si parla di 3,7 milioni di persone. Aumenteranno il numero delle famiglie in povertà.
La Meloni è anche contraria ad una legge sul salario minimo. L’Europa lo chiede.
Siamo tra gli ultimi a non averlo ancora introdotto. E si chiedono 9 euro lordi.
Una cifra ancora inadeguata, eppure non si vuole farla certificare dal Parlamento.
Continuerà ancora l’attuale sfruttamento e si ingrosserà il mercato del lavoro nero.
Nonostante tutto ciò, l’Italia si indigna, ma non scende più in piazza. Narcotizzati?
Il sociologo dell’Università di Torino Filippo Barbera ci offre alcune risposte.
” Chi non paga le tasse, non è un evasore, ma piuttosto un cittadino in difficoltà, che
si ribella al “pizzo di stato”. La Meloni, lo dichiara a Catania nel maggio 2023.
“E’ accettabile che il fisco venga equiparato al pizzo e l’evasore diventi un resistente?”
Ed io voglio aggiungere, quello che forse Barbera non osa asserire.
A qualunque categoria di italiani si rivolgesse, la Meloni ha incitato all’eversione. O no?
Lo ha detto il Presidente del Consiglio. Proteste? Forse qualche mormorio… oddio.
Uno dei tanti esempi, dove se esiste un dissenso, questo rimane inespresso.
Barbera sostiene, che “gli italiani hanno sempre avuto bisogno di un motore organizzato.
Un partito o movimento che sapesse condurli in piazza. Se manca, tutto si affloscia.
I francesi, non a caso, hanno una tradizione diversa. Una grande tradizione di civismo.
Una capacità autonoma di mobilitarsi, perchè hanno senso comunitario dei diritti.”
Barbera sostiene che manca la fiducia in una leadership e l’effetto è quello sopracitato.
” l’opposizione non è riconosciuta dai cittadini come capace di governare il cambiamento.
Le piazze delle città sono vuote, ma sono piene le piazzette di paese. Sono i luoghi di
incontro delle comunità locali e sono sempre più affollati. Ma la dimensione rimane locale.”
Secondo Barbera, è un dato della sfiducia verso i partiti. Ambiti locali SI, nazionali NO.
Tutte queste competenze e passioni non vogliono avanzare di grado. Come mai?
Barbera ricorda e valuta positivamente i meet up di Beppe Grillo. Le piazze si riempivano.
“Ma poi il movimento si è andato infiacchendo per propria incapacità e quella fiammata
sociale si è presto spenta.” ( Il Fatto Quotidiano del 7 agosto 2023).
Bisogna tornare fra la gente. Con la voglia di ascoltare, imparare e tradurre in proposte.
Naturalmente c’è bisogno di individuare un soggetto politico che ti possa rappresentare.
E qui per me casca l’asino, ma non voglio farlo cascare. Parliamone, insieme.
Il governo Meloni non mi può rappresentare, ma il cambiamento ha bisogno di fatti.
Davvero, sarebbe così difficile tornare fra la gente evidenziando ciò che non va?
Il NO alla guerra, più soldi per sanità e scuola pubblica, pensioni, una nuova scala mobile…
E potrei continuare, richiedendo una patrimoniale che non è proposta utopica.
Seppur tenue, chi l’avrebbe mai pronosticata una tassa sugli extraprofitti delle banche?
Questa è l’unica ricetta per ridare credibilità ad una politica che uccide le speranze.
Le mie speranze, naturalmente. Potrei mai andare d’accordo con chi specula ed evade?
Manifestazione nazionale del 7 ottobre a Roma. La via Maestra?
Ne seguirò attentamente propensioni e sviluppi.
Foto MOWA