Sezioni comuniste Gramsci-Berlinguer
per la ricostruzione del P.C.I.
di Domenico Marino
Oggi grazie al bombardamento dei media un partito sfacciatamente razzista, anti-meridionale, populista e dai tratti terribilmente fascisti sta scalando i sondaggi, per molti versi pompati ad hoc. Con la scusa dell’immigrazione si semina odio tra le persone che invece avrebbero bisogno di ben altre risposte dai politici e dai partiti: lavoro, sviluppo economico-sociale, lotta alla corruzione, lotta alle mafie.
Oggi si convincono le persone che il problema centrale siano gli immigrati, quando, l’Italia, di fatto va a rotoli per colpa di quella fetta di italiani che non pretendono giustizia sociale ed equo sviluppo per tutti, al Sud in particolare, ma sbrigativamente addossano la colpa all’immigrato e al diverso.
Nessuno rappresenta un fallimento fino a quando non inizia a dare la colpa dei propri errori agli altri.
Questa frase racchiude in pieno il dramma sociale che stiamo vivendo in Italia e, purtroppo, anche nel Meridione che per indole e vocazione è stata sempre una terra accogliente e ospitale.
Invece per motivi volgarmente ideologici e propagandistici abbiamo lasciato distruggere un’eccellenza come quella di Riace, riconosciuta in tutto il mondo, e che faceva da contraltare alla mentalità disfattista e ‘ndraghitusa per la quale la nostra terra spesso a sproposito è stata additata.
Quali risposte dà Salvini come ministro dell’Interno ai problemi oramai incancreniti del nostro territorio? Perché Salvini viene da noi per parlare d’immigrazione e non di ‘ndrangheta in modo chiaro e perentorio al di là di superficiali slogan? Forse perché (come alcune inchieste in Lombardia e in Liguria che attestano gli oscuri legami tra politici leghisti e ‘nrangheta) oggi la Lega (Nord o Lombarda) rappresenta il nuovo baluardo del malaffare? In Calabria il coordinatore della Lega nonché neo-deputato Domenico Furgiuele è genero di un noto ‘ndranghetista Salvatore Mazzei, e appare, anche se non indagato, nelle carte del processo “Gringia” istruito dalla Dda di Catanzaro sulla faida che, qualche anno fa, ha insanguinato il Vibonese.
Su un articolo di Lucio Musolino apparso su il Fatto Quotidiano il 1 maggio del 2018 si legge:
“A sparare, su ordine della cosca Patania, è stato il sicario macedone Vasvi Beluli che, dopo l’arresto, si è pentito fornendo i riscontri agli investigatori che già avevano individuato i suoi due complici […] Dopo il fatto – racconta il pentito Beluli – siamo andati a dormire all’hotel di fronte alla stazione di Lamezia Terme. Non abbiamo pagato l’albergo, anzi la persona che lavorava lì ci ha detto che eravamo ospiti preferiti. Parliamo dell’albergo Phelipe”. Tutto normale se non fosse che a prenotare la stanza è stato proprio il futuro deputato della Lega Domenico Furgiuele, genero dell’imprenditore Salvatore Mazzei, proprietario dell’albergo e in carcere da alcuni mesi per reati di mafia. “In ordine al pagamento delle stanze – scrivono i pm nell’ordinanza di arresto dei killer –, l’incaricato alla reception riferiva che lo stesso non era stato effettuato da alcuno dei tre, poiché ospiti del signor Furgiuele Domenico”.
Questi sono gli uomini “deputati” a salvare la Calabria da quello che rappresenta il suo problema dei problemi? Questo è il “nuovo” venuto dal Nord per salvarci, per farci rialzare la testa? O invece rappresenta una nuova conquista come fu a sua volta quella piemontese sabauda?
Come può un partito, che ha fatto per decenni della SECESSIONE il suo cavallo di battaglia, essere oggi innalzato a difensore della patria e dell’unità d’Italia? Non sarà, invece, che il nome Nord sia stato tolto strumentalmente dal simbolo della Lega Nord (già Lega Lombarda) per accaparrarsi i voti di un Sud distratto e immiserito, da false e becere propagande, per portare a termine il compito? Infatti il federalismo fiscale sostenuto da Salvini non è altro che una “secessione” che demolirà quel che rimane del principio di eguaglianza e solidarietà sancito dalla Costituzione, grazie al quale i soldi della fiscalità generale vengono redistribuiti equamente in tutto lo Stato. Noi non facciamo però della parola equità un involucro vuoto, ma uno stimolo per uno sviluppo armonioso di tutto il paese e quindi privilegiando investimenti nelle zone più povere e disagiate da decenni di politiche sbagliate che hanno danneggiato specialmente il Sud, il quale, se passasse questa riforma, si troverebbe a pagare per l’ennesima volta tasse che servono solo a favorire le imprese del Nord che da sempre delocalizzano nei paesi dell’Est, sfruttando i lavoratori di quei paesi e danneggiando i nostri. Vogliamo che tutto questo continui? Vogliamo davvero buttarci la zappa sui piedi per venire incontro ai disegni reazionari dei padroni della Lega e di Salvini?
Salvini, che con i soldi dello Stato va in giro per l’italia sui nostri aerei a fare campagna elettorale per se stesso e per i suoi accoliti, ha il record di assenze al Ministero, lavoro per il quale è pagato. Come si può fare il bene della nazione andando sempre in giro a parlare solo di immigrazione e a farsi i “selfie” con la “claque” di turno? Ricordiamo, a tal proposito, che Salvini è campione di assenteismo in tutte le assemblee in cui è stato eletto: a partire dal Consiglio comunale di Milano, al Parlamento europeo – i cui parlamentari, ricordiamo, sono pagati dalle casse dello stato ITALIANO – . Tra l’altro, Salvini e la Lega, hanno votato il Trattato di Dublino, il quale ha stabilito le attuali regole sull’immigrazione in Europa, senza partecipare un giorno al suo dibattito e alla sua estensione, salvo poi prendersela pretestuosamente con l’Europa. Ma Salvini, c’è o ci fa? O ci piglia per i fondelli?
Proseguendo nella poco meritoria classifica abbiamo che Salvini s’è visto solo in 13 occasioni e ha votato appena 11 volte (1,37%) nel Consiglio comunale di Milano. è stato “record man” con la bellezza (o la bruttezza dipende dai punti di vista) del 75%, – 75% avete capito bene! – di assenze. Al Parlamento europeo è al 13 posto come presenze, ma al primo quando c’è da incassare lo stipendio. Infine arriviamo al Parlamento italiano dove in un anno ha votato solo 57 volte su 3.286 con una media di presenze pari a un misero 1,57%.
Ma non era lui a scagliarsi contro i fannulloni meridionali?
Dai dati impietosi non sembrerebbe proprio un politico tutto di un pezzo, men che meno un “capitano” come qualche sprovveduto scimmiotta, ma piuttosto un chiacchierone che scialacqua i soldi dei contribuenti.
Da questo quadro sconfortante di un politicante, tutto chiacchiere e distintivo, pensiamo davvero che possa venire qualcosa di buono? O siamo all’ennesimo inganno?
Non sarà invece che un problema reale del nostro paese, più che l’immigrazione, sia l’inadeguatezza di certi politicanti che cavalcano l’ignoranza indotta di una parte di popolazione per fare i propri porci comodi.? A voi elettori nicoteresi, calabresi e meridionali l’ardua sentenza!