di: Andrea Cinquegrani
Ricordate lo scoop a fine 2021 dell’autorevole ‘British Medical Journal’ (subito ripreso dalla ‘Voce’) che aveva intervistato una ricercatrice la quale denunciava fatti & misfatti avvenuti nei pochi mesi (quattro in tutto) di ‘trials’ per sperimentare i vaccini ‘Pfizer’ negli Stati Uniti?
QUELLO SCOOP DEL ‘BRITISH MEDICAL JOURNAL’
Bene, la coraggiosa ricercatrice, Brook Jackson, denunciò il tutto alla ‘Food and Drug Administration’, che invece di procedere agli approfondimenti del caso, riferì i fatti a Pfizer. Che, of course, licenziò in tronco la grande accusatrice.
A questo punto, alla tenace Jackson non restava che una strada: denunciare il ‘plot’, la combine e soprattutto che quei ‘trials’ erano una colossale truffa ai danni dei cittadini di tutto il mondo, perché già allora cominciavano a verificarsi quegli effetti avversi che poi si sono manifestati, si manifestano e si manifesteranno in tutto il modo a milioni: e così stanno documentando, a denti stretti, e molto a ‘malincuore’, gli organismi internazionali di controllo: i ‘CDC’ (‘Centers for Deseases Control’) negli Stati Uniti, ‘EudraVigilance’ in Europa e buona ultima AIFA in Italia.
E quindi, raccolta una gigantesca documentazione, la bellezza di 400 pagine, Brook Jackson, per aver giustizia non solo per sé, ma per tutti i ‘fruitori’ di un vaccino del tutto ‘sperimentale’, ‘inefficace’ e soprattutto ‘insicuro’, a gennaio 2021 si è rivolta alla Corte del distretto orientale del Texas (divisione di Beaumont) per il semplice motivo che ‘Ventavia Research Group’, la società che ha ricevuto l’appalto da Pfizer per organizzare i ‘trials’, le sperimentazioni, ha la sua sede legale in Texas.
E sapete cosa ha deciso, giorni fa, la Corte texana, cosa ha deliberato il giudice Michael Truncale?
Se ne è altamente fottuto di carte e documenti che parlavano da soli, ha affibbiato un bel calcio in culo alla coraggiosa Brook e ha pensato bene di archiviare il tutto.
Ma chissenefrega della salute dei cittadini, contano molto di più i profitti che le star di Big Pharma ormai da due anni e mezzo stanno raccogliendo con la pala!
E pensare che i reati denunciati sono – e restano – gravissimi, perché il ‘False Claim Act’, ossia la ‘frode ai programmi governativi’ rappresenta, negli Usa, uno dei reati di maggior peso.
Ma si vede che le cose stanno rapidamente cambiando, nei tanto ‘democratici’ Usa che ormai pensano solo a vaccini per ridurre drasticamente la popolazione & armi da inviare in modo sempre più massiccio a Kiev per dimezzarli o annientarli, perché come ormai tutti sanno che la ‘dottrina Biden-Zelensky’ è improntata alla guerra totale alla Russia, costi quel che costi, “fino all’ultimo ucraino”.
Ma torniamo ai killeraggi vaccinali. E alla più che dirty story delle sperimentazioni ‘scientemente’ e ‘scientificamente’ taroccate da Ventana, mandante Pfizer.
PROVE SCHIACCIANTI
In parole povere, la ricercatrice ha sostenuto – con schiaccianti prove documentali – come nel corso dei trials i dati fossero stati falsificati, fossero stati impiegati vaccinatori non adeguatamente formati, non fosse stato effettuato un adeguato e tempestivo monitoraggio sugli effetti avversimanifestati dai pazienti. Questi ultimi dati avrebbero dovuto essere registrati e riportati nello studio di Fase III di Pfizer: ma così non è stato.
Non basta: ci sono state molteplici deviazioni dai protocolli stabiliti; in moltissimi casi i vaccini non venivano conservati nelle condizioni idonee e alle temperature previste; una cospicua parte dei campioni di laboratorio venivano etichettati in maniera errata, in modo tale da ingenerare una confusione totale.
Tutto ok, invece, per Ventavia, Pfizer e – ora lo scopriamo – anche per la Corte texana e per l’eccellentissimo giudice Truncale.
Esterrefatta, all’esito del giudizio, la povera ricercatrice che ha avuto il grande coraggio civile di esporsi in prima persona per denunciare i ‘crimini’, perché non possono essere altrimenti definiti quei comportamenti.
E così parla: “Pfizer ha deliberatamente nascosto informazioni cruciali agi Stati Uniti che mettono in discussione la sicurezza e l’efficacia del vaccino. L’archiviazione decisa dalla corte del Texas è uno spregevole e atroce tradimento della giustizia, uno schiaffo in faccia ai danneggiati dal vaccino e agli informatori, un palese esempio di corruzione, incompetenza, codardia, una dichiarazione dei potenti sono al di sopra della legge”.
Dieci, cento, mille Brook Jackson e il mondo comincerebbe ad essere un po’ diverso.
L’indomita ricercatrice comunque non si dà certo per vinta e continua nella sua battaglia, che deve diventare la battaglia di tutti i cittadini. Ha infatti subito annunciato che ricorrerà in appello.
Una modesta proposta: perché non la patrocina, in aula, Robert Kennedy junior, il fondatore di ‘Children’s Health Defence’ che ha appena annunciato la sua candidatura alle primarie dem contro Joe Biden per la corsa alla Casa Bianca?
Sarebbe un ottimo modo per stendere al tappeto, in tribunale, il colosso Pfizer, che di tutta evidenza sa di poter godere – fino ad oggi – di una totale impunità.
EPPURE ALTRE TOGHE NEGLI USA INDAGANO…
Eppure, negli States, ci sono altre toghe che la pensano, e si comportano, in modo diametralmente opposto rispetto alla ‘legge texana’.
Due procuratori, Jeffry Landry della Louisiana e Erich Schmitt del Missouri, infatti, da settembre 2022 hanno avviato una maxi inchiesta contro nove alti vertici della Casa Bianca per scoprire le connection tra alcuni importanti organismi sanitari Usa (come il ‘National Institute for Allergy and Infectious Deseases’, il ‘NIAID’ presieduto dal 1984 al 2022 da Anthony Fauci) e l’Istituto di Virologia di Wuhan nel quale è stato creato artificialmente il Covid-19: la gran parte dei fondi utilizzati per le ricerche più che ‘border line’ sul ‘gain of function’, infatti, sono state finanziate dal NIAID attraverso la società di copertura ‘EcoHealth Alliance’ dell’amico Peter Daszak: che nel corso dell’interrogatorio fiume (è durato ben sei ore) davanti ai due giudici il Super Virologo, appena andato in pensione, ha incredibilmente detto di non conoscere neanche.
Una colossale menzogna.
E ancora. Sempre a settembre 2022 il Parlamento europeo ha istituito una ‘Commissione d’inchiesta sul Covid’ per verificare efficacia e, soprattutto, sicurezza dei vaccini; e per dare un’occhiata ai contratti ‘taroccati’ e stipulati addirittura via ‘sms’ (almeno il più grosso, quello da 31 miliardi di euro, su una fornitura totale da 71 miliardi) tra la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, e il Ceo di Pfizer, il veterinario greco Albert Bourla. Entrambi, fino ad oggi, non si sono voluti presentare, per essere interrogati, davanti alla Commissione, facendo sbottare il membro olandese: “Siamo in presenza delpiù grande scandalo nella storia dell’Unione europea”.
In sua vece, Bourla ha spedito davanti alla Commissione la responsabile per i mercati esteri di Pfizer, Janine Small: la quale ha farfugliato poche e poco comprensibili parole e non è stata in grado, soprattutto, di fornire alcuna rassicurazione sulla sicurezza ed efficacia dei vaccini prodotti dalla sua azienda.
Ai confini della realtà.
Ca va sans dire: i media di casa nostra, tivvù o carta stampata (ormai straccia che sia), di queste cose non parlano: perché è ancora un tabù affrontare il tema degli ‘effetti avversi’ provocati da vaccini sperimentali, inefficaci e insicuri. E guai a toccare le star di Big Pharma: chi sfiora quei fili muore, o quasi, come dimostra la vergognosa sentenza texana. Da autentici gangster.
Sarà interessante leggere le motivazioni che hanno portato all’incredibile archiviazione.
Da rammentare che il ‘British Medical Journal’(BMJ) ha pubblicato una raffica di inchieste al calor bianco, che inchiodano non solo Pfizer, ma anche la ‘Food and Drug Administration’ (FDA) alle macroscopiche responsabilità.
Ecco due esempi. A novembre 2020 Pfizer e, subito dopo, Moderna danno il grande annuncio al mondo: abbiamo brevettato in tempi record i vaccini. E ne proclamano una strabiliante efficacia (preferiscono glissare sulla sicurezza…): efficacia calcolabile tra il 92 e il 93 per cento. Passa poco più di un mese e il coeditore e direttore scientifico del ‘BMJ’, Peter Doshi, pubblica un fondo al vetriolo dove demolisce i numeri delle due star: e stima l’efficacia ad un livello inferiore al 20 per cento. Primo ceffone.
Passiamo alla bollente estate 2021, quando in piena calura ferragostana la FDAdà l’ok in via definitiva (e cioè non più in via emergenziale) all’uso dei vaccini Pfizer e Moderna. Doshi pubblica un altro editoriale di fuoco, in cui fa a pezzi la residua credibilità della più grande autorità di controllo degli Usa – FDAappunto – in questo caso asservita ai diktat di Casa Bianca e Big Pharma.
La riprova si avrà in tempo quasi reale: terminato il suo mandato di ‘commissario straordinario’ alla FDA, Scott Gottlieb, uno dei camici bianchi più ricchi e potenti negli Usa, non si concede neanche un meritato riposo ma viene immediatamente chiamato a ricoprire una carica di vertice (consigliere d’amministrazione) di una grossa azienda. E sapete quale? Pfizer! Fino a qualche settimana prima ‘osservata speciale’ FDA alla quale era stato appena concesso l’incredibile – e iper anomalo – disco verde.
Un conflitto d’interesse alto come le Torri Gemelle!
P.S. Come al solito, per leggere articoli e inchieste della ‘Voce’ sui personaggi e società citati in questo pezzo, potete andare alla casella CERCA in alto a destra della nostra home page, e quindi digitate nome e cognome del personaggio o della sigla che vi interessa.
In basso, comunque, trovate subito il link del nostro pezzo sulla clamorosa denuncia del ‘British Medical Journal’ sulle truffe Pfizer per i trials dei vaccini negli Usa.
8 Aprile 2023
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‘BRITISH MEDICAL JOURNAL’ CONTRO PFIZER / COSI’ HA TAROCCATO I TEST DEL SUO VACCINO
PFIZER NELLA BUFERA / LE ACCUSE: TAROCCA I TEST SUI VACCINI E FREGA I BREVETTI