di: Cristiano Mais
Nel memoriale scritto da Aldo Moro durante i suoi 55 giorni di prigionia nel covo delle Brigate rosse (eterodirette dai servizi segreti di casa nostra), si parla anche della strage di piazza Fontana.
Da rammentare che lo statista Dc era all’epoca della strage ministro degli Esteri nel governo guidato da Mariano Rumor. E quel 12 dicembre 1969 si trovava in missione a Parigi.
Ecco cosa scrive Moro nel suo memoriale: “Personalmente ed intuitivamente io non ebbi mai dubbi e continuai a ritenere che questi ed altri fatti che si andavano sgranando fossero di chiara matrice di destra e avessero l’obiettivo di scatenare un’offensiva del terrore indiscriminato (…) allo scopo di bloccare certi sviluppi politici che si erano fatti evidenti a partire dall’autunno caldo e di ricondurre le cose, attraverso il morso della paura, a un gestione moderata del potere”.
Moro fa riferimento a come l’intelligence del Pci, all’epoca, avesse colto quei segnali circa i rischi di una svolta autoritaria innescata dalle bombe. E così nota: “Tullio Ancora, un alto funzionario della Camera dei deputati e da tempo mio normale organo d’informazione e di collegamento con il Partito comunista, mi telefonò in ambasciata a Parigi per dirmi con qualche circonlocuzione che non ci si vedeva chiaro e che i suoi amici (cioè proprio i comunisti) consigliavano qualche accorgimento sull’ora di partenza, sul percorso, sull’arrivo e sul trasferimento di ritorno (…). Io ritenni, poichè ne avevo la possibilità, di adottare le consigliate precauzioni e rientrai a Roma non privo di apprensione”.
Moro, comunque, ha una certezza: esistono centrali dell’intelligence straniera che hanno interferito nella strage. Nel memoriale, infatti, Moro indica i due regimi di destra che nel 1969 sono al potere in Spagna e in Grecia. Poi aggiunge una frase sibillina: “Ci si può domandare se gli appoggi venivano solo da quella parte e se altri servizi del mondo occidentale vi fossero comunque implicati”.
Aveva avuto un ottimo fiuto, Aldo Moro. Mentre tanti Dc tramavano nell’ombra.
8 Dicembre 2019