I membri insospettabili, i patti con lo Stato, le vendette a colpi di bombe: in un’inchiesta che attinge a documenti riservati e testimonianze di ex massoni e membri dei clan rimasti nell’ombra per decenni, Piero Messina fa luce sulla trama criminale nascosta dietro i grandi misteri della storia italiana dal dopoguerra a oggi e racconta i meccanismi che regolano la potente alleanza tra criminalità organizzata, apparati dello Stato e lobby massoniche nel nostro Paese.
In un inquietante percorso che va dalle prime stragi mafiose agli scandali più recenti, passando per quella zona grigia fatta di tentati golpe, governi destituiti e politici corrotti, l’autore ricostruisce i legami inconfessabili che hanno permesso la ramificazione della “massomafia” in Italia.
E nello svelare gli elementi chiave di questa struttura di potere occulta, ci costringe a guardare in faccia le perverse dinamiche criminali che da decenni minano la democrazia italiana, condannando il nostro Paese all’instabilità permanente.
Piero Messina
Biografia da Wikipedia
Inizia l’attività giornalistica nel 1995 collaborando con il quotidiano palermitano Il Mediterraneo. Diviene giornalista professionista nel 2000, e nel 2001 è assunto come addetto stampa dal gruppo UDC all’Assemblea regionale siciliana. In quegli anni collabora anche con la rivista di geopolitica LIMES, con il Venerdì di Repubblica e con la redazione palermitana dell’agenzia ANSA. Nel 2005 entra all’ufficio stampa della presidenza della Regione Siciliana e dall’anno successivo collabora con L’Espresso. Nel 2008, insieme al giornalista Giuseppe Lo Bianco, riceve la Targa dell’Ordine dei giornalisti del Premio Piero Passetti, per alcune inchieste pubblicate sull’Espresso. Nel 2010 pubblica il libro inchiesta “Protezione incivile”, sugli scandali della protezione civile italiana, dalla sua fondazione sino ai giorni nostri. Lo stesso anno il presidente Raffaele Lombardo lo chiama come coordinatore dell’ufficio stampa della Regione. Nel 2012 pubblica il libro inchiesta “Il cuore nero dei servizi”, sull’intelligence italiana.Nel gennaio 2013 viene licenziato dal presidente della Regione Rosario Crocetta e riprende a collaborare con L’Espresso.